Ora il Biscione fa il primo attore. A Cologno si cambia strategia: caccia al grande film. Malgrado i tagli si punta alle produzioni esclusive

di Marco Castoro

Dopo qualche anno di letargo, a Mediaset si sono riaperte le finestre. A Cologno è tornata la primavera. Che tradotto nel linguaggio del Biscione significa che sono tornati gli investimenti. La fase Mediaset 2.0 non riguarda però la Tv. Generaliste e tematiche vanno ormai avanti con il pilota automatico. La pay tv è bella corazzata dopo che a Premium è stata lucidata l’argenteria e si è comprato il servizio di posate più costoso e invidiato da tutti: la Champions League. Un investimento colossale che ha creato anche qualche sbandata tra gli azionisti, ma che potrebbe far decollare il Biscione. Di sicuro adesso Premium è un asset tra i più appetitosi per eventuali compratori. Un bel bocconcino. Ma non si vive di solo calcio, ed ecco che l’azienda di Cologno ha investito nel settore radiofonico e cinematografico.

POLO RADIOFONICO
Con l’acquisto dell’80% di Radio 101 e con il 20% del polo che raggruppa Virgin Radio, Radio 105 e Radio Montecarlo, Pier Silvio Berlusconi è uscito allo scoperto. Creare un polo radiofonico prestigioso è un investimento molto importante per conquistare nuovi inserzionisti pubblicitari. L’acquisizione del 20% delle radio di Hazan ha un’opzione che può essere esercitata per aumentare senza limiti le quote. Quindi si può parlare di un polo radiofonico bello e buono. Con ottime potenzialità.

GRANDE SCHERMO
Gli ultimi investimenti fanno pensare alla nascita di una MediaCinema. Che il grande schermo sia sempre stato un pallino dell’azienda di Cologno è risaputo. Le coproduzioni di TaoDue e le distribuzioni di Medusa (due società di proprietà al 100% di Mediaset) sono visibili da anni. Basta fare l’esempio della Grande Bellezza, di Checco Zalone, e prima ancora di Tre uomini e una gamba, L’ultimo bacio e le Fate ignoranti, tanto per fare qualche titolo.