Ostia, il fratello del boss Carmine Spada spacca il naso a un giornalista che gli chiede dei rapporti con CasaPound. I fascisti per ora tacciono. L’Antimafia indaga

Ostia, Roberto Spada aggredisce l'inviato di Nemo: frattura del setto nasale per il giornalista. E i fascisti per ora tacciono. La Dda ora indaga

Il suo nome era comparso sulle cronache proprio in questi giorni per l’endorsement a Casapound in occasioni delle elezioni amministrative a Ostia. Due giorni fa però Roberto Spada, sempre a proposito del voto ci è andato giù pesante. Il fratello del boss Carmine, condannato a dieci anni per estorsione con l’aggravante del metodo mafioso e membro della famiglia nota alle cronache per diverse inchieste giudiziarie, ha colpito violentemente una troupe televisiva del programma Nemo condotto da Enrico Lucci suRai2. Un’aggressione in piena regola, davanti la nota palestra della famiglia Spada, avvenuta mentre il giornalista Daniele Piervincenzi non stava facendo altro che il suo lavoro. A far infuriare il fratello del boss sarebbero state proprio le domande dell’inviato in merito al suo sostegno al candidato di Casapound Luca Marsella, con cui compare anche in una foto amichevole.

Inseguito col bastone – A una tranquilla domanda del giornalista, che chiedeva a Spada la sua opinione su CasaPound e sul suo operato a Ostia, l’intervistato ha prima risposto “non me ne frega niente” e poi, in maniera completamente immotivata, ha assestato una violenta testata al reporter, aggredendo successivamente anche l’operatore di ripresa Edoardo Anselmi. Poi il fratello del boss non si è fermato e ha continuato a colpire Piervincenzi con un bastone. Un gesto sconclusionato, che è costato al giornalista una vistosa ferita al naso, documentata anche dalle immagini che sono state girate dal video-maker successivamente all’intervista. La diagnosi per lui è rottura del setto nasale, con trenta giorni di prognosi. Ma già sui social è comparsa la versione di Spada. “Voleva entrare per forza nella palestra e ha spaventato mio figlio. Voi cosa avreste fatto” ha spiegato, giustificando l’aggressione al giornalista. E in molti gli hanno dato pure ragione. Marsella da parte sua non ha mai preso le distanze né da Roberto Spada, né dal sostegno del clan, confermando di conoscere l’esponente dell’omonima famiglia fin dall’infanzia. Prima del voto, Marsella, anche lui condannato a due mesi con l’accusa di violenza privata, non molto tempo fa, aveva parlato di strumentalizzazione del post di Roberto Spada.

La solidarietà – Intanto è arrivata subito la replica del vicepresidente di Casapound, Simone Di Stefano, che, rispondendo a un tweet sulla notizia, ha scritto: “Ci vuole poco a fare chiarezza. Roberto Spada non è un esponente di CasaPound. Con lui non condividiamo nulla, se non una sua presenza ad una festa per bambini in piazza 18 mesi fa”. Solodarietà a Piervincenzi è arrivata pure da Virginia Raggi. “Fermeremo criminalità e estremismi a Roma”, ha scritto la sindaca in un tweet. “Non è tollerabile intimidire con metodi mafiosi chi fa il proprio lavoro di informazione”, ha detto la presidente della commissione parlamentare Antimafia Rosy Bindi. “A Ostia, anche in vista del ballottaggio, occorre garantire sicurezza a tutti i cittadini”.