Otto candidati raccontano la loro Europa alla Cisl. Pedullà: “Spingiamo per pace e salari”

Sul palco della Cisl otto differenti visioni dell'Europa che dovrà essere. Pedullà: “I 5S spingeranno per il disarmo e salari dignitosi”.

Otto candidati raccontano la loro Europa alla Cisl. Pedullà: “Spingiamo per pace e salari”

Un faccia a faccia tra otto candidati della circoscrizione Nord Ovest alle europee, che si sono confrontati su lavoro, dinamiche salariali, rinnovo dei contratti, politiche in sostegno della famiglia e dei giovani, politiche energetiche e conflitti di guerra. È quello organizzato ieri dalla Fisascat Cisl Lombardia.

Chi c’era sul palco

Sul palco: Angelo Ciocca (Lega); Federica Picchi (FdI); Massimiliano Salini (FI); Cecilia Strada (Pd); Gaetano Pedullà (M5s); Daniele Nahum (Azione); Marco Taradash (Stati Uniti D’Europa) e Arianna Bettin (AVS).

Le parole del presidente Fisascat, Guerrini

“Crediamo che l’Europa debba fare un salto avanti e diventare Europa sociale”, ha detto Davide Guarini, segretario generale Fisascat Cisl, “Dobbiamo ripartire dalla solidarietà sperimentata nella fase Covid. Il Patto di Stabilità non va in questa direzione. Chiediamo a chi ci rappresenterà nel Parlamento Europeo di fare molta attenzione. Occorre compiere fino in fondo il percorso di integrazione, rafforzando un modello di sviluppo inclusivo e partecipativo, generando stabilità geopolitica e maggiore crescita attraverso il lavoro e procedere a passo spedito verso la costruzione degli Stati Uniti di Europa, superando gli squilibri sociali e territoriali con la stessa determinazione degli anni della pandemia. Costruiamo insieme un’Europa politica ed economica, pilastro di una pace giusta, di libertà e democrazia, di un lavoro dignitoso da porre al centro delle dinamiche di integrazione e sviluppo”.

Gli interventi e le posizioni sull’Europa

Se per Ciocca “le politiche europee ci mettono ogni giorno un mattone nello zaino e non ci permettono di valorizzare ciò che abbiamo dal nostro made in Italy”, per il forzista Salini “occorre aumentare la produttività delle nostre imprese in modo tale che le risorse a disposizione delle imprese stesse siano adeguate alle loro competenze”. Secondo Picchi, “le forze trainanti del nostro Paese sono le medie e piccole imprese e occorre che si tenga conto di questa realtà anche in Europa”.

Per Pedullà l’accento va messo assolutamente sulla pace, il vero grimaldello per migliorare anche le condizioni dei lavoratori: “Il Movimento spingerà in Europa un cambio di passo per disarmare la guerra, abbattere i costi della transizione green, far salire gli stipendi e ridurre le diseguaglianze economiche”, ha promesso.

Per Bettin, invece, si deve dire “basta alle politiche che mettono in fuga i giovani dall’Italia e agli stage non retribuiti”. “La battaglia che porteremo in Europa è quella cruciale, ci sono più di tre milioni di lavoratori poveri con un salario sotto la soglia minima, che impedisce di poter vivere una vita libera e dignitosa”, ha detto Strada.

E se per Nahum “abbiamo il dovere di aiutare le PMI vessate dalle tasse, alleggerire la pressione fiscale e migliorare i contratti collettivi”, per Tadarash, “i salari non crescono perché non cresce la produttività. Ed è colpa del Governo nazionale che non investe”.