Otto giorni di zona rossa. Dpcm di Natale al rush finale. Oggi il via libera di Palazzo Chigi. Restano da superare le ultime resistenze del fronte rigorista

Ancora un nulla di fatto. A meno di una settimana dalla vigilia di Natale milioni di persone attendono di capire cosa deciderà il governo: come e dove potremo passare le feste. La decisione dovrebbe arrivare nella mattinata di oggi per poi esser messa nero su bianco al Consiglio dei ministri convocato alle 18. L’ipotesi che si fa più probabile è che ci saranno otto giorni di zona rossa, cioè tutti i festivi e prefestivi. Calendario alla mano, quello che inizia domani potrebbe essere l’ultimo weekend di libertà.

Infatti chi ha in programma di partire potrà farlo e ci si potrà muovere liberamente su tutto il territorio nazionale tranne in Abruzzo, l’unica regione da oggi ancora arancione (in giornata dovrebbero passare in zona gialla Toscana, Campania, Val d’Aosta e Bolzano), ed in Veneto, dove il governatore Luca Zaia ha chiuso i confini comunali a partire dalle 14 di domani. Dopo gli assembramenti visti lo scorso weekend l’attenzione è massima soprattutto nelle grandi città, dove in molti potrebbero riversarsi ancora nelle vie del centro storico per lo shopping natalizio, complice anche l’iniziativa del cashback: a Milano, il sindaco Beppe Sala ha stabilito il contingentamento degli ingressi in Galleria Vittorio Emanuele e maggiori controlli sono stati annunciati un po’ ovunque, soprattutto nelle stazioni e negli aeroporti.

Da lunedì 21, invece, scatta in tutta Italia il divieto di spostamenti tra Regioni: si potrà uscire solo per lavoro, necessità o urgenza e per far ritorno alla propria residenza, domicilio o abitazione. Concessa invece la mobilità all’interno della propria regione, dunque, chi intende raggiungere la seconda casa all’interno della propria regione potrà farlo. Saranno gli ultimi tre giorni per lo shopping natalizio, con i negozi aperti fino alle 21 con orario continuato e misure anti-assembramento. E saranno anche gli unici giorni della settimana in cui si potrà ancora andare al ristorante a pranzo (tavoli con non più di quattro persone) e al bar fino alle 18.

Dalla Vigilia di Natale dovrebbe scattare la zona rossa nazionale per quattro giorni. In tutte le regioni dovranno chiudere negozi, bar e ristoranti. Aperti, con gli orari soliti dei giorni festivi, solo gli alimentari, le farmacie, i tabacchi, edicole e librerie. Vietati tutti gli spostamenti anche all’interno del proprio comune se non per motivi di necessità, lavoro o urgenza. Si potrà uscire per andare a messa o assistere chi non è autosufficiente, ma non per andare a casa di parenti. In ballo, su questo punto, c’è una possibile deroga sui ricongiungimenti familiari. Il 28 torna un’apertura per soli tre giorni. Su le serrande dei negozi, sempre fino alle 21, i bar e i ristoranti fino alle 18.

Resta però lo stop per gli spostamenti tra le regioni ma torna la possibilità di muoversi all’interno della propria regione. Mentre in Abruzzo, se resterà arancione, i bar e i ristoranti rimarranno chiusi e non si potrà uscire dal proprio Comune eccezion fatta per i motivi di lavoro, salute e necessità. Dal 31 dicembre al 3 gennaio, di nuovo in zona rossa per impedire gli assembramenti dovuti ai festeggiamenti di capodanno. Si riapre nuovamente il 6 gennaio e tornano in vigore le norme previste per negozi e bar nella zona gialla e, nel caso, per l’Abruzzo quelle della zona arancione.

Mentre dal 7 dovrebbe tornare la mobilità tra regioni: al momento da questa data sarà possibile muoversi liberamente tra zone gialle su tutto il territorio nazionale. Insomma, una Natale in cui si oscillerà tra restrizioni e limitazioni a meno che non decidiate di passarlo a San Marino dove non esiste coprifuoco alle 22, ma anzi il Governo permetterà, per i festeggiamenti del 31 dicembre, l’apertura dei pubblici esercizi fino all’1. Il Governo sammarinese infatti varerà un decreto con il quale sarà prolungato l’orario di apertura dei locali e dei ristoranti per San Silvestro. Lo ha anticipato il segretario alla Sanità, Roberto Ciavatta.