“La pace sia con tutti voi. Questa è la pace del Cristo Risorto, una pace disarmata e disarmante, proviene da Dio che ci ama tutti incondizionatamente”. Con queste parole, ferme, nonostante l’emozione, il cardinale Robert Francis Prevost si è presentato ieri sera davanti ai 100mila fedeli riuniti in piazza San Pietro come il nuovo pontefice. Leone XIV il nome scelto dal nuovo Papa.
Nel solco di Papa Francesco
Un’elezione lampo, la sua, arrivata al quarto scrutinio, non inaspettata, data la vicinanza di Leone XIV con la pastorale di Papa Bergoglio. Soprattutto su temi come pace e vicinanza agli ultimi. E, infatti, il nuovo Pontefice, nel suo primo discorso, la parola pace l’ha ripetuta più volte. “Vorrei ringraziare tutti i confratelli cardinali che hanno scelto me per essere successore di Pietro e camminare insieme a voi come Chiesa unita cercando sempre la pace, la giustizia, cercando sempre di lavorare come uomini e donne fedeli a Gesù Cristo, senza paura, per proclamare i Vangelo. Per essere missionari”, ha detto.
E, quasi a voler sottolineare una sorta di continuità con Bergoglio, ha aggiunto: “Vorrei che questo saluto di pace entrasse nel vostro cuore, raggiungesse le vostre famiglie. A tutti i popoli, tutta la terra, la pace sia con voi. Ancora conserviamo nei nostri orecchi quella voce debole ma sempre coraggiosa di Papa Francesco che benediva Roma”, ha detto ancora.
“Costruiamo ponti di pace”
Il nuovo Pontefice ha di nuovo ringraziato Francesco e rivolgendosi ai fedeli ha ripreso un tema bergogliano: “Aiutateci anche voi a costruire i ponti con il dialogo e con l’incontro, per essere un solo popolo, per essere in pace”. La Chiesa di Papa Leone XIV lavorerà per “costruire ponti di dialogo, deve essere sempre pronta a ricevere a braccia aperte tutti quelli che ne hanno bisogno”.
Sarà una Chiesa che “cammina e che cerca sempre la pace, la carità e la vicinanza specialmente a coloro che soffrono”, ha proseguito il Pontefice. Che infine ha recitato l’Ave Maria con i fedeli, ha impartito la benedizione e si è congedato, concedendo l’indulgenza plenaria.
Gli auguri del presidente Mattarella
Al nuovo Pontefice sono arrivati gli auguri del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, dal Quirinale, dove stava presiedendo il Consiglio Supremo di Difesa, insieme con la premier Giorgia Meloni.
Poche righe per ribadire la vicinanza di vedute: “Sono certo che la lunga esperienza nel sud del mondo che Vostra Santità ha maturato anche in veste di missionario manterrà accesso quel faro verso i più deboli e dimenticati che Papa Francesco aveva voluto illuminare fin dall’inizio del proprio pontificato”, ha scritto il Capo dello Stato.
“In questo momento storico, in cui tanta parte del mondo è sconvolta da conflitti inumani dove sono soprattutto gli innocenti a soffrire le conseguenze più dure di tanta barbarie”, prosegue il Presidente, “desidero assicurarLe l’impegno della Repubblica Italiana a perseguire sempre più solidi rapporti con la Santa Sede per continuare a promuovere una visione del mondo e della convivenza tra i popoli fondata sulla pace, sulla garanzia dei diritti inviolabili e della dignità e la libertà per tutte le persone”. E ha concluso: “Le giungano i più fervidi e sinceri voti augurali miei personali e dell’intera Nazione italiana affinché attraverso la Sua alta missione possano prevalere sempre dialogo, giustizia e pace”.
Giorgia fa buon viso a cattivo gioco
Lei, Giorgia ha fatto buon viso a cattivo gioco: “La nostra casa si fonda sulla sintesi straordinaria tra fede e ragione. Sintesi che ha permesso alla civiltà italiana ed europea di concepire un mondo nel quale la persona è centrale, la vita è sacra, gli uomini sono liberi e di eguale dignità, lo Stato e la Chiesa sono distinti ma si rispettano reciprocamente, e crescono insieme”, ha scritto in una missiva inviata a Leone XIV.
“Civiltà che rispetta le identità altrui senza però rinnegare la propria, e che costruisce pace laddove altri seminano morte e distruzione. Pace di cui il mondo ha disperato bisogno e che Lei, dalla Loggia della Benedizioni, ha invocato più volte, richiamando l’incessante e instancabile azione portata avanti dal compianto Papa Francesco”.
In piazza San Pietro c’era invece il vice-premier Matteo Salvini, che probabilmente non avrà gradito le parole del Pontefice sulle braccia aperte della Chiesa a tutti, a partire dai migranti…
Nonostante tutto Trump festeggia il Papa made in Usa
Idem per il presidente Usa Donald Trump, che forse non si aspettava neppure la ripetizione quasi ossessiva della parola “pace”- al pari di von der Leyen e dei leader Ue impegnati nella corsa al riarmo – e che però non ha nascosto tutta la sua gioia per l’elezione di un connazionale: “Congratulazioni al cardinale Robert Francis Prevost, che è stato appena nominato Papa”, ha postato il su Truth, “È un onore realizzare che è il primo Papa americano. È emozionante e un onore per il nostro Paese. Non vedo l’ora di incontrare Papa Leone XIV. È un momento molto significativo”.