Pace e poveri, gelo del Vaticano sul governo Meloni

Il Vaticano non si sbilancia nel giudizio sul nuovo governo Meloni. Il segretario di Stato, Parolin: risposte concrete su povertà e guerra.

Il Vaticano non si sbilancia nel giudizio sul nuovo governo Meloni ma rimane freddino. Le priorità che la Chiesa va ripetendo all’infinito sono a tutti note. Si parte dalla richiesta di pace a quella di una maggiore giustizia sociale. E alla luce delle dichiarazioni di Giorgia Meloni non ci pare che tali richieste siano state contemplate, anzi. Interrogato sulle impressioni che le suscita la nuova premier il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato della Santa Sede, ha parlato di “una donna che sa cosa vuole ed è molto determinata nel raggiungerlo”.

Il Vaticano non si sbilancia nel giudizio sul nuovo governo Meloni ma rimane freddino

Ma subito dopo alla domanda su cosa si aspetta la Santa Sede dal nuovo esecutivo Parolin replica così: “Attenzione ai problemi della gente e risposte concrete alle necessità di oggi, che sono tante”. Sarà in grado il nuovo governo? “Vedremo, non sono profeta”. Sebbene Meloni, martedì nel suo intervento alla Camera, abbia riservato al Papa un saluto affettuoso ricordando le sue parole sulla necessità di creare posti di lavoro per contribuire a combattere la povertà, la premier non ha mancato di sferrare ancora una volta un attacco al reddito di cittadinanza.

La Santa Sede chiede “attenzione ai problemi della gente e risposte concrete alle necessità di oggi, che sono tante”

Siderale in questo la distanza dal pensiero della Chiesa. Appena pochi giorni fa, presentando il rapporto Caritas sulla povertà, si era rivolto direttamente ai governanti il presidente della Cei, l’arcivescovo di Bologna e cardinale Matteo Zuppi, ben sapendo di toccare uno dei nodi centrali per il nuovo esecutivo: “Il governo sappia affrontare con molto equilibrio il problema del reddito di cittadinanza che è stato percepito da 4,7 milioni di persone, ma raggiunge poco meno della metà dei poveri assoluti. C’è un aggiustamento da fare ma mantenendo questo impegno”.

Un impegno, dice Zuppi “che deve essere così importante in un momento in cui la povertà sarà ancora più dura, ancora più pesante”. Dai poveri dimenticati alla pace mai citata. Nel giorno in cui Meloni ribadiva fedeltà all’alleanza atlantica in continuità con il suo predecessore, garantendo sostegno al popolo ucraino (il che equivale a supporto prima di tutto militare) il Papa supplicava i governanti a inchinarsi al grido di pace che sale dall’umanità. Pace e poveri: ecco le risposte concrete che aspetta la Chiesa e sui quali il nuovo governo non garantisce nessun impegno, per non dire il contrario. Da qui la freddezza di quel “vedremo” di Parolin sulle capacità dell’esecutivo di affrontare le emergenze di oggi.