Morti sul lavoro e stipendi da fame, Mattarella e l’Istat certificano il flop del governo

I salari reali a marzo si sono ridotti dell’8% rispetto a gennaio 2021. Schiaffo di Mattarella per le vittime del lavoro

Morti sul lavoro e stipendi da fame, Mattarella e l’Istat certificano il flop del governo

Che silenzio dalle parti del governo. Di solito, ogni volta che vengono comunicati dall’Istat i nuovi dati sull’occupazione, tutti i partiti di maggioranza si precipitano a commentare, esaltando piccoli aumenti dei posti di lavoro e occultando il dato più drammatico, ovvero che la stessa occupazione cresce ma con salari da fame.

Ma oggi di fronte all’ennesimo dato sulle paghe da due soldi, che è la vera guerra che gli italiani si trovano a combattere e a cui non viene destinato dal governo un centesimo in più contrariamente agli sforzi economici che si intendono dirottare sulle spese per la difesa, non avrebbero potuto commentare anche per un altro motivo.

Perché ha già commentato con amarezza il presidente della Repubblica.

Profondo rosso per i salari: -8% a marzo rispetto a gennaio 2021

Andiamo con ordine. L’indice delle retribuzioni contrattuali orarie a marzo ha segnato un aumento dello 0,4% rispetto al mese precedente e del 4,0% rispetto a marzo 2024; l’aumento tendenziale è stato del 4,9% per i dipendenti dell’industria, del 4,3% per quelli dei servizi privati e dell’1,7% per i lavoratori della pubblica amministrazione. Lo rileva l’Istat.

Ma non sono rose e fiori come potrebbe sembrare perché questi aumenti sono stati divorati dall’inflazione con il risultato che “le retribuzioni contrattuali reali di marzo – rileva sempre l’Istat – sono ancora inferiori di circa l’otto per cento rispetto a quelle di gennaio 2021. Perdite inferiori alla media si osservano in agricoltura e nell’industria, mentre situazioni più sfavorevoli si registrano nei settori dei servizi privati e della pubblica amministrazione”.

Inoltre a fine marzo, i contratti in attesa di rinnovo coinvolgono circa 6,2 milioni di dipendenti, il 47,3% del totale.

L’indignazione di Mattarella perché gli italiani non reggono più

“Sappiamo tutti come le questioni salariali siano fondamentali per la riduzione delle disuguaglianze, per un equo godimento dei frutti offerti dall’innovazione, dal progresso. Tante famiglie non reggono l’aumento del costo della vita. Salari insufficienti sono una grande questione per l’Italia”, ha detto Sergio Mattarella.

I salari bassi, ha insistito il capo dello Stato, incidono anche sul preoccupante calo demografico, perché i giovani incontrano difficoltà a progettare con solidità il proprio futuro. Resta, inoltre, alto il numero di giovani, con preparazione anche di alta qualificazione, spinti all’emigrazione. Questi fenomeni impoveriscono il nostro “capitale umano”.

“Il trattamento dei migranti – con salari che, secondo l’Oil, risultano inferiori di un quarto rispetto a quelli dei connazionali – se non con fenomeni scandalosi come il caporalato, va contrastato con fermezza”, dice ancora Mattarella.

La Lega annuncia un suo ddl sui salari equi. Il governo continua a ignorare la proposta sul salario minimo

I dati dell’Istat di ieri fanno il paio con quelli dell’Eurostat di domenica. Il rischio di povertà in Italia nel 2024 aumenta per chi lavora, anche nel caso di impiego a tempo pieno: secondo le ultime tabelle pubblicate da Eurostat gli occupati con un reddito inferiore al 60% di quello mediano nazionale al netto dei trasferimenti sociali sono passati dal 9,9% al 10,2% nel complesso, mentre la percentuale è cresciuta dall’8,7% al 9% per quelli impegnati a tempo pieno. Un dato che è più che doppio di quello della Germania (3,7%).

Abbiamo detto all’inizio che nessuno del governo ha commentato. In realtà ha parlato la Lega, annunciando a breve la presentazione di un ddl sui salari equi. Questo non solo dà la misura di come sulla grave questione il governo proceda in ordine sparso, ma mette in evidenza un altro dato.

Una proposta per salari equi c’è già ma l’esecutivo bellamente la ignora. Glielo ricorda il M5S. “I nostri salari sono sempre più bassi, lo denuncia anche il presidente Mattarella. Ma il governo se ne disinteressa, aumenta gli stipendi solo ai ministri, non vuole il salario minimo legale per tutti. Vuole solo il piano di riarmo, e adesso a livello europeo si sta anche studiando come indirizzare i risparmi privati per finanziare la lobby delle armi. Contrasteremo in tutti i modi, chiederemo la massima trasparenza sull’utilizzo dei risparmi privati e soprattutto che i cittadini sappiano se vanno alla lobby delle armi”, ha detto il leader M5S Giuseppe Conte.

Il Colle ricorda la piaga inaccettabile delle morti sul lavoro

Mattarella ha poi anche ricordato l’inaccettabile strage delle morti bianche. Per la sicurezza sul lavoro il governo, a quanto si apprende, starebbe preparando non un provvedimento specifico ma una dotazione economica, che dovrebbe essere nell’ordine di alcune centinaia di milioni. L’idea è di destinarle a misure che saranno portate e condivise al tavolo con le parti sociali. L’annuncio potrebbe arrivare a ridosso del Cdm previsto per oggi.

Un’ulteriore implicita ammissione che le misure finora messe in campo da Meloni, come la patente a punti, sono state totalmente insufficienti.