Pannella, ancora fame di amnistia e indulto

di Vittorio Pezzuto

Marco Pannella non molla e annuncia la convocazione dal 23 al 25 maggio (in coincidenza con la domenica elettorale) dell’ottavo congresso italiano del Partito radicale. Costretto a rinunciare allo sciopero della sete (in queste ore si sta sottoponendo a una Tac di controllo che necessita di un liquido di contrasto), prosegue intanto lo sciopero della fame per chiedere che vengano deliberati quei provvedimenti di amnistia e di indulto che farebbero uscire lo Stato italiano dalla condizione di flagrante reato di violazione dei diritti umani. «Non siamo più solo noi a denunciarlo – spiega la segretaria radicale Rita Bernardini – ma l’Europa stessa, che con la sentenza Torreggiani ci ha imposto la data-tagliola del prossimo 28 maggio per ripristinare finalmente il diritto nelle carceri e nel Paese». Un tema che lo scorso 8 ottobre il presidente Napolitano aveva sollevato con forza nell’unico messaggio scritto finora inviato alle Camere. «Il Capo dello Stato – ricorda Bernardini – ha ammonito il Parlamento sull’obbligo di rientrare immediatamente nella legalità e ha invitato a prendere in considerazione i provvedimenti di amnistia e indulto, dal momento che tutte le misure di depenalizzazione e di decarcerizzazione potranno valere solo per il futuro. Purtroppo il dibattito in Aula è stato sottotono e di fatto ha restituito il messaggio al mittente». Ragion per cui Pannella si è visto costretto a sferzare l’indifferenza della classe politica con un’iniziativa nonviolenta che (a sorpresa ma non troppo) ha suscitato l’attenzione e la solidarietà dello stesso Papa Francesco. Un gesto che gli è valso il ringraziamento dello stesso Napolitano, ribadito formalmente con una dichiarazione all’Ansa. «Alla felicità per la sua nota – osserva Bernardini – si è però aggiunta la tristezza per un altro take della stessa agenzia, intitolata “12 mila detenuti in più rispetto ai posti”. Falso, sono invece più di 20mila! Per questo motivo mi sono vista costretta a scrivere al Capo dello Stato per informarlo sul taroccamento dei dati ufficiali in circolazione su carceri e giustizia».
Quanto alla campagna de La Notizia per la nomina di Pannella a senatore a vita (che ha raccolto adesioni importanti e trasversali, da Berlusconi a Cofferati passando per Parisi e Mastella) Bernardini osserva: «Non siamo certo noi a doverci esprimere in proposito ma certo oggi quella nomina avrebbe una pregnanza diversa rispetto al passato, avrebbe un’importanza ancora maggiore».