Pannella ha fame e sete di informazione sui referendum radicali

Continua da ormai due settimane l’iniziativa nonviolenta di Marco Pannella (un digiuno accompagnato negli ultimi giorni anche dallo sciopero della sete) che chiede al Tar del Lazio di essere conseguente alla sua sentenza dello scorso 2 maggio: quella con la quale ordinava entro i successivi trenta giorni la nomina di un commissario ad acta dell’Agcom qualora quest’ultima non avesse imposto alla Rai la presenza di esponenti radicali – e di Pannella in particolare – in dibattiti sulla giustizia, ampi e in una fascia di largo ascolto. Ieri il leader è stato ricevuto dal Capo dello Stato e ha incassato la disponibilità del presidente della Commissione di vigilanza Rai Roberto Fico a essere audito sulla perdurante assenza di informazione radiotelevisiva, in particolare sui 12 referendum sulla giustizia e sui nuovi diritti umani per i quali si stanno raccogliendo le firme. I quesiti chiedono la responsabilità civile del magistrati, la separazione delle carriere dei magistrati inquirenti e di quelli giudicanti, la cessazione del fenomeno dei magistrati cosiddetti “fuori ruolo” che sono collocati al vertice dei gabinetti e degli uffici legislativi dei Ministeri, l’eliminazione della custodia cautelare per il rischio di reiterazione nel caso di reati non gravi, l’abolizione dell’ergastolo, il divorzio breve, l’abolizione della pena detentiva per fatti di lieve entità in materia di stupefacenti, l’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti, la possibilità di lasciare allo Stato la quota dell’8 per mille di chi non esercita l’opzione, l’abrogazione del reato di clandestinità e infine la modifica delle norme discriminatorie che comportano la perdita del permesso di soggiorno per quegli immigrati che perdono il lavoro.