Pannella, in migliaia per l’ultimo saluto. I detenuti di Bologna scioperano per ricordare il “loro” leader. E nella sua Teramo l’addio è con la musica zigana

Sono passati solo due giorni ma già sembra un'eternità. La mancanza dello spessore di una figura com'è quella di Marco Pannella già pesa come un macigno.

Sono passati solo due giorni ma già sembra un’eternità. La mancanza dello spessore di una figura com’è quella di Marco Pannella già pesa come un macigno. Così come pesa l’eredità, civile, morale e politica, che il leader e fondatore dei Radicali ha lasciato.

Una sciarpa bianca e una cravatta rossa su vestito scuro. Così per l’ultimo saluto è stata vestita la salma di Marco Pannella, nella sala Aldo Moro di Montecitorio dove è allestita la camera ardente. Ai fianchi della bara, rose e garofani rossi. Migliaia hanno sfilato per rendergli omaggio. Tra di loro anche Matteo Renzi e Laura Boldrini, l’ex presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che ha abbracciato Emma Bonino e il capo dello Stato Sergio Mattarella. Dalle 22 di ieri la salma è stata trasferita nella sede del partito a largo Argentina per una veglia, è stato accolto da un lungo applauso. E oggi il funerale laico, con una cerimonia pubblica in piazza Navona. Infine, Marco Pannella sarà sepolto a Teramo, sua città natale.

Intanto sono state pubblicate sul sito di Famiglia Cristiana (e sul profilo Twitter del settimanale, che riportiamo sotto) le prime righe della lettera scritta a mano e inviata da Marco Pannella al Pontefice il 22 aprile scorso, dopo il viaggio  a Lesbo: “Caro Papa Francesco, ti scrivo dalla mia stanza all’ultimo piano, vicino al cielo, per dirti che in realtà ti stavo vicino a Lesbo quando abbracciavi la carne martoriata di quelle donne, di quei bambini, e di quegli uomini che nessuno vuole accogliere in Europa. Questo è il Vangelo che io amo e che voglio continuare a vivere accanto agli ultimi, quelli che tutti scartano”. La missiva si conclude con i saluti in maiuscolo: “TI VOGLIO BENE DAVVERO, TUO MARCO”.

Ma non è tutto. Perchè attestati di stima vengono anche da quel mondo che Pannella conosceva molto bene e con cui ha sempre solidarizzato, i carcerati. E così i detenuti dell’istituto penitenziario della Dozza di Bologna oggi saranno in sciopero della fame non per protesta ma per ricordare Marco Pannella. In particolare i detenuti del reparto penale hanno presentato un’istanza con in calce un centinaio di firme alla direzione dell’istituto e al tribunale di sorveglianza perché si attivino a consegnare alla cerimonia funebre una corona di fiori. Per questo omaggio si sono autotassati con un esborso minimo di tre euro a testa.

A ricordare Pannella anche il presidente di Antigone, Patrizio Gonnella: “Ci legano a Pannella – ha detto – le passioni comuni per i diritti civili e la giustizia, la battaglia sul referendum contro la legge Reale, contro la cultura dell’emergenza, sulla abolizione dell’ergastolo, sulla legalità nelle carceri. La sua è stata non una lotta fine a sé stessa, ma una lotta per una proposta. Sarebbe contento se piuttosto che ricordarlo con un minuto di silenzio lo ricordassimo con un applauso per le battaglie vinte”.

Ci sarà invece musica zigana a salutare Marco Pannella, durante la cerimonia in Abruzzo. Alexian Santino Spinelli, musicista e compositore nonché insegnante di cultura Romanì all’Università di Chieti, domenica, così come era desiderio del leader radicale, darà l’ultimo saluto all’amico Marco, suonando per lui.