Parco nazionale riciclati. Cuccagna di fine impero: dal Pollino all’Arcipelago Toscano, le presidenze assegnate ai soliti noti

di Stefano Sansonetti

Con la legislatura che volge al termine meglio non rischiare. E così, al riparo dai riflettori, in questi giorni va perfezionandosi tutta una serie di nomine in alcuni dei meandri più nascosti della Pubblica amministrazione. Alcune di queste operazioni in zona Cesarini riguardano i Parchi nazionali, o Enti parco che dir si voglia, storica riserva per ex deputati e inamovibili di ogni sorta. Il pallino è in mano al ministero dell’ambiente, guidato dal casiniano Gian Luca Galletti, che si è visto confermare dalle competenti Commissioni parlamentari alcune nomine non prive di curiosità. Lo scorso 6 dicembre, tanto per dirne una, la Camera ha dato parere favorevole alla nomina di Domenico Pappaterra alla presidenza dell’Ente Parco Nazionale del Pollino, a cavallo tra Basilicata e Calabria.

Il dettaglio – Nel passato di Pappaterra c’è un’esperienza tra i banchi della Camera dei deputati tra il 2001 e il 2006, prima nelle file della Rosa nel Pugno, poi dei Socialisti democratici italiani. Uscito da Montecitorio, l’ex deputato è riuscito subito a riposizionarsi come Commissario straordinario dello stesso Parco del Pollino. Su quella poltrona, quindi, è ininterrottamente imbullonato da 10 anni. Ma non è l’unico caso. Sempre la Camere nei giorni scorsi hanno dato parere favorevole a un’altra nomina del Ministero dell’ambiente. Parliamo di Giampiero Sammuri, che ha strappato una conferma a capo dell’Ente Parco nazionale dell’Arcipelago toscano. Anche Sammuri vanta precedenti esperienze politiche, essendo stato dal 1995 al 1999 vicepresidente dell’Amministrazione provinciale di Grosseto e ancora prima vicesindaco del Comune di Roccastrada, sempre in provincia di Grosseto. Ma soprattutto Sammuri sembra inquadrabile nella categoria degli inamovibili dei Parchi nazionali. Basti pensare che dal 2000 al 2012 è stato senza soluzioni di continuità sulla tolda di comando del Parco regionale della Maremma, per poi trasferirsi subito dopo al Parco dell’Arcipelago toscano. In altri termini è da 17 anni incollato alla presidenza di qualche Parco nazionale. Davvero niente male.

Gli altri – Altre nomine di competenza del Ministero dell’ambiente sono quelle nei Consorzi di bonifica, enti che a parole spesso e volentieri rientrano nei piani di razionalizzazione annunciati da questo o quel Governo. Sempre lo scorso 6 dicembre la Camera ha dato il via libera alla nomina di Alessandro Ubiali alla presidenza del Consorzio Ticino, responsabile tra le altre della regolazione del Lago Maggiore. Anche la “gavetta” politico-associativa di Ubiali è di non poco conto: sindaco di Villa Cortese (Mi) dal 1983 al 1993, membro del Cda e poi vicepresidente del Consorzio di bonifica Est Ticino Villoresi dal 2002, membro del Cda del Consorzio Ticino dal 2007, presidente di Coldiretti Milano dal 2013 al 2015 e consigliere di amministrazione della Fondazione Fiera di Milano dal 2013 al 2016. Un cursus honorum all’esito del quale adesso è arrivata una bella presidenza. Così è anche attraverso queste nomine che la legislatura si appresta a essere archiviata. E chissà che nei prossimi giorni non arrivino altre novità.

Twitter: @SSansonetti