Parità di genere in Europa

di Sergio Castelli

Accordo raggiunto per la parità di genere in Europa. Almeno sembra. E presto la stessa battaglia verrà rinnovata per modificare in questo senso anche l’Italicum. E intanto, ieri, il voto sull’emendamento quote rosa per le europee è slittato. E stamattina nell’aula di Palazzo Madama il dibattito dovrebbe proseguire. La modifica sulle quote rosa per le elezioni europee è stata proposta dalla relatrice Doris Lo Moro del Partito democratico. Ma la linea tracciata sembra essere ormai chiara e il raggiungimento dell’accordo è stato annunciato dalla stessa senatrice democratica. La modifica prevede una norma transitoria per il 2014 (quindi per le elezioni del prossimo 25 maggio), con l’annullamento della terza preferenza se non viene rispettata l’alternanza. Dal 2019, invece, si andrà ben oltre. In occasione di quella tornata elettorale ci sarà la presenza paritaria nelle liste e l’alternanza nel ruolo di capolista.

Il dibattito in aula
C’ha provato in tutti i modi la Lega Nord a prendere tempo sul ddl in esame. Il partito guidato da Bobo Maroni aveva chiesto il rinvio del ddl in commissione per valutarlo meglio. Una richiesta che a dire il vero ha trovato non pochi consensi con l’appoggio anche di Sel, Movimento 5 Stelle, Popolari e Scelta Civica. Hanno tirato dritto però Partito democratico, Nuovo centrodestra e Forza Italia bocciando il rinvio. Immediata la reazione del Movimento 5 Stelle che ha parlato di “un accordo truffa ai danni delle donne”. “Ritiro la firma dal disegno di legge per la parità di genere alle elezioni europee”, ha affermato Elena Fattori, portavoce al Senato del M5S, “Con le tre preferenze in tutte le circoscrizioni si avrà un meccanismo che non tutelerà le candidate. Ora basta inganni”. Tante criticità sul rinvio ha espresso anche la senatrice del Pd Doris Lo Moro che però alla fine si è allineata alle decisioni del suo partito: “Quando si tratta di legiferare per i diritti delle donne c’è sempre motivo per rinviare, per dire che il problema è un altro. Oggi è, però, il momento della sintesi e io non mi sottraggo ai miei doveri di relatore. E la sintesi non può tener conto di un dato, quello di partenza: discutiamo di un provvedimento mentre la campagna elettorale è già iniziata, oggetto di pressioni di tutti i tipi e non solo per il rispetto della parità di genere”. Il dibattito alla fine è stato sospeso in attesa dei pareri da parte della commissione Bilancio sui subemendamenti.

Il caso Sardegna
La Sardegna punta al 2019. E oggi i senatori sardi presenteranno un disegno di legge per istituire la circoscrizione elettorale sarda per le europee 2019. “Questa tornata elettorale per le europee rappresenta l’ultima volta nella quale la Sardegna e la Sicilia saranno unite nella stessa circoscrizione – commenta il senatore Pd e segretario regionale, Silvio Lai – L’unico intoppo che non ha permesso l’approvazione degli emendamenti presentati oggi e’ stato l’annuncio del Governo circa la firma, proprio oggi, del decreto presidenziale che assegna i seggi per le cinque circoscrizioni attualmente previste dalla normativa”.

Verso l’Italicum
Per quanto riguarda l’introduzione delle quote rosa nell’Italicum, invece, siamo fermi allo scorso 10 marzo quando l’aula di Montecitorio, con voto segreto ne ha bocciato l’introduzione. Ora, però, con la modifica per quanto riguarda le prossime europee la speranza dei promotori della parità di genere è quella di riaprire il discorso al Senato. “Credo che sulla parità, così come sulle soglie e sulla grande non proporzionalità tra seggi e voti l’Italicum vada rivisto al Senato” , ha affermato il capogruppo del Nuovo centrodestra alla Camera, Nunzia De Girolamo. E sulla scia della De Girolamo ci sono molti altri parlamentari pronti a dare battaglia per ottenere le modifiche auspicate.