Pd verso il sì all’arresto del senatore di Ncd Azzollini. Così a Palazzo Madama la maggioranza scricchiola

La decisione è alquanto complicata perché avrà certamente ricadute sul futuro del Governo. Arrestare o no il senatore del Nuovo Centrodestra, Antonio Azzollini? Cosa dirà il Partito democratico? Se dirà si le ricadute sulla maggioranza potrebbero essere devastanti, ma dire non davanti a una richiesta d’arresto appare complicato come confermato anche dal premier Matteo Renzi. Intanto si prende tempo. “Bisognerà studiare le carte: di fronte ad una richiesta di arresto, prima si studiano le carte poi si prendono le decisioni”, ha detto il presidente della Commissione Antimafia, Rosy Bindi, “Io sono una garantista il punto è la politica ha capito che non si fanno affari con nessuno oppure no? Il quesito riguarda l’Ncd ma anche una parte del mio partito. L’inchiesta mafia Roma dimostra che una parte della politica si è messa sul mercato. Io sono per il finanziamento pubblico dei partiti – ha concluso – che sia poco e certificato. Sono contraria al finanziamento privato”.

Il senatore di Ncd Andrea Augello al Corriere della Sera parla di regole uguali per tutti: “Però il problema è darsi delle regole uguali per tutti. E, in una società dove la magistratura è affetta da tanto protagonismo, è bene che il governo non si faccia condizionare”. Sulla questione di Azzollini quindi sottolinea: “Lì la questione è più delicata, anche perché io faccio parte della giunta per le elezioni e l’immunità parlamentare. E poi c’è anche un pregresso complicato fra Azzollinie la Procura di Trani… Devo leggere bene le carte e valutare soltanto i fatti”.