Pd di Lotti e di governo. L’autosospeso parlamentare dem riunisce la sua base a Montecatini per presentare il “Manifesto dell’Italia riformista”

Se la si raccontasse, difficilmente si penserebbe che sia vero. Eppure Luca Lotti ha realmente intenzione di riunirela corrente “Base Riformista” a Montecatini dal 5 al 7 luglio con l’obiettivo di presentare il suo “Manifesto dell’Italia riformista” per “non rinuncia al profilo più innovativo e riformista del Pd”.

La convention sembra una sorta di mini-Leopolda e non a caso l’ex ministro è un renziano di ferro. Nella prima convention dell’area che fa riferimento alla minoranza dem, composta da renziani che sono ancora la maggioranza nei gruppi parlamentari, sono previste quattro tavole rotonde: la prima, venerdì 5 luglio alle 19, dal titolo “E’ ancora possibile cambiare l’Italia” vede la partecipazione di Stefano Allievi, Marco Bentivogli e Veronica De Romanis per una discussione su lavoro, immigrazione e conti pubblici. Sabato 6 luglio doppio appuntamento: la mattina alle ore 10 “Il populismo è una tigre di carta” con Bernard Dika, Alex Orlowski, Massimiliano Panarari e Mario Rodriguez che introdurranno la discussione sulla narrazione alternativa al “grillo-leghismo” e nel pomeriggio alle ore 15 un focus sulle città con i sindaci del Pd dal titolo “La buona amministrazione delle comunità, la cura della nazione”.

Domenica 7 luglio alle ore 10 Francesco Clementi e Claudia Mancina apriranno la discussione sul rinnovamento del Pd e sul partito che servirebbe alla sinistra e all’Italia (“Quale partito serve all’Italia?”), mentre alle ore 12.30 le conclusioni politiche della convention con la presentazione del Manifesto dell’Italia riformista. Alla tre giorni, che sarà aperta al pubblico, parteciperanno parlamentari, sindaci, amministratori locali e militanti del Pd.