Pedofilia nella curia. Sacerdote ai domiciliari nel bergamasco. Nei guai anche un allenatore di calcio e un vigile. E spunta pure un malato di Hiv che contattava bambini

Don Diego Rota è solo l’ultimo di una lunga lista di sacerdoti arrestati (ai domiciliari) con l’accusa di pedofilia.  Lo sgomento della Curia bergamasca è arrivato quasi in contemporanea con il tintinnio delle manette. Informata dalla notizia di un procedimento giudiziario nei confronti del parroco di Solza, la Curia ha espresso il dovere di nominare un amministratore parrocchiale per garantire il servizio alla comunità dei fedeli di Solza. Su Don Rota, che si trova ora agli arresti domiciliari, peserebbe la grave accusa, da parte della Procura di Brescia, di prostituzione minorile aggravata con adescamento di minori attraverso internet. Il prete che si presentava ai ragazzi come “Marco” avrebbe regalato a due minorenni dei cellulari che costavano complessivamente 399 euro. In uno scambio di sms intercettati un ragazzino chiedeva al sacerdote: “Ma quante volte lo dobbiamo ancora fare gratis?”. E don  Rota risponde: “Abbiamo appena cominciato, ce ne hai per 15 volte su 20 pattuite. Se fai meglio e se non mi bidoni sempre potrei scontarne qualcuna”.

Ma non finisce qui. Oltre all’ennesimo abuso del clero, secondo il sostituto procuratore Ambrogio Cassiani della Procura di Brescia ci sarebbero altre venti persone coinvolte nella prostituzione minorile. Ricariche telefoniche, pagamenti dai 20 ai 100 euro, oltre a regali di vario genere come biglietti per il parco divertimenti e cene al McDonald’s. Queste le promesse fatte in  cambio di prestazioni sessuali da parte degli undici uomini arrestatati nella mattinata di ieri dai Carabinieri di Brescia, passando anche per le province di Bergamo, Milano, Monza e Brianza e Parma. A finire in manette, tra gli altri, anche insospettabili professionisti tra cui un allenatore di calcio giovanile e un agente dei vigli urbani.

Ma a rendere ancora più raccapricciante la raffica di arresti che hanno rivelato un giro sconvolgente di pedofilia, è la figura di Claudio Tonoli, 56 enne malato di Hiv già arrestato nelle scorse settimane  perché pretendeva rapporti non protetti con ragazzini. Gli investigatori avevano trovato numerosi contatti sul telefonino, agende e quaderni. Tonoli, due anni fa, era stato al centro di un caso giudiziario, quando un minorenne riferì di essere stato ravvicinato dall’uomo che gli aveva mostrato immagini pornografiche.
L’indagine, era stata già avviata nell’agosto dell’anno scorso dopo la denuncia della madre di un minore coinvolto, che ha consentito di identificare quattro ragazzi minorenni che avevano avuto rapporti sessuali a pagamento. Sul cellulare del figlio 16 enne, la madre aveva trovato alcuni sms che rivelavano i contatti sessuali che il giovane aveva con persone maggiorenni. Lo stesso ragazzo ha in seguito rivelato i nomi di alcuni amici che come lui avevano consumato rapporti con adulti agganciati sui social network. Secondo gli investigatori gli episodi di rapporti sono avvenuti a bordo di autovetture in parcheggi di centri commerciali, in luoghi di intrattenimento e nelle abitazioni di alcuni degli indagati.