Pedofilia online, report del 2022: più vittime sotto i 9 anni ma sale il numero degli arresti

Pedofilia online, report annuale della Polizia Postale pubblicato con i numeri aggiornati a tutto il 2022. Il web è ancora un pericolo.

Pedofilia online, report del 2022: più vittime sotto i 9 anni ma sale il numero degli arresti

Pedofilia online, è stato pubblicato il report dell’anno 2022 da parte della Polizia Postale. Tanti sono stati i casi che sono stati trattati e purtroppo è emerso il numero più alto delle vittime sotto i 9 anni. Emerge ancora che il web è un mondo pericoloso per i minori se non seguiti nel giusto modo.

Pedofilia online, report del 2022

Il report della Polizia Postale dell’anno 2022 ha segnalato come il mondo del web, dei social e dei videogiochi online siano “i luoghi di contatto tra minori e adulti più frequentemente teatro delle interazioni nocive”. Tuttavia, è “diminuita la circolazione globale di materiale pedopornografico online”. Sono diminuiti anche i casi di cyberbullismo che secondo gli agenti postali è “l’effetto della normalizzazione delle abitudini dei ragazzi: non si può escludere che il ritorno ad una vita sociale priva di restrizioni abbia avuto un’influenza positiva sulla qualità delle relazioni tra coetanei“.

Più vittime sotto i 9 anni ma sale il numero degli arresti

Secondo il report, si registra “il lento incremento dei casi relativi a bambini adescati di età inferiore ai 9 anni, trend che è diventato più consistente a partire dalla pandemia”. Sono strati trattati dagli agenti postali  4.542 casi, indagando 1.463 persone (il 3% in più rispetto al 2021), di cui 149 arrestate (l’8% in più) per reati connessi ad “abusi tecnomediati in danno di minori”, per i quali la fascia dei cosiddetti preadolescenti (tra i 10 ed i 13 anni) risulta “anche quest’anno” come la più coinvolta nelle reti dei pedofili.

Nel report è emerso “il fenomeno per il quale viene intaccata la reputazione dei vari titolari di profili social attraverso la pubblicazione di materiale scabroso di natura pedopornografica con accessi abusivi massivi a profili privati di ignari cittadini e di persone dotate di rilevanza mediatica, politica o di altra natura”. Dall’indagine annuale è venuto fuori il cosiddetto “sextortion”, ossia  la vergogna che i ragazzi provano ed “impedisce loro di chiedere aiuto ai genitori od ai coetanei di fronte ai quali si sentono colpevoli di essersi fidati di perfetti e sconosciuti”.

 

Leggi anche: Strage di Erba, Olindo Romano si dichiara innocente. Spuntano nuove prove e un testimone