Il concertone diventa un caso politico

dalla Redazione

Al concerto del Primo Maggio Piero Pelù attacca Renzi, e non si ferma: ce n’è anche per le toghe rosse che hanno condannato Berlusconi ai servizi sociali e per la disoccupazione. “Gli F35 rubano i soldi a scuole e ospedali. Non vogliamo elemosine da 80 euro, vogliamo lavoro”, ha aggiunto inoltre il rocker fiorentino. “Il non eletto, ovvero sia il boyscout di Licio Gelli – ha continuato Pelù – deve capire che in Italia c’è un grande nemico, un nemico interno che si chiama disoccupazione, corruzione, voto di scambio, mafia, camorra, ‘ndrangheta. La nostra è una guerra interna, il nemico è dentro di noi, forse siamo noi”. Pelù si scagli anche contro la guerra “gli unici cannoni che ammetto sono quelli che dovrebbe fumarsi Carlo Giovanardi”. “Maledette toghe rosse, giù le mani da Silvio, giù le mani da Marcellino. Dell’Utri torna, ti prego torna”, ha anche aggiunto ironico Pelù.

“Quando la politica va veloce succede che il rock diventa lento” risponde Pina Picierno alle accuse lanciate da Pelù. “Probabilmente – aggiunge – era impegnato in una registrazione di The voice e non si è accorto di quanto stava avvenendo nel nostro paese. – continua la capolista del Pd alle europee per la circoscrizione sud- forse non sa che gli 80 euro che il governo Renzi ha deciso di redistribuire a chi ha sempre pagato non sono un’elemosina come l’ha definita lui, ma il primo passo verso l’equità sociale che noi del pd vogliamo assolutamente riportare in questo paese. Mi dispiace, conclude la Picierno, che a dire no a questi 80 euro sia una persona fortunata e benestante grazie al suo talento. ogni tanto però bisognerebbe uscire dai panni del rocker milionario e indossare quelli di chi vive con mille euro al mese”.

“Pagherò le conseguenze di quello che ho detto – sottolinea il rocker fiorentino dopo il concerto – ma non me ne frega nulla. Questi ragazzi hanno bisogno di sentire qualcuno che dica certe cose. Ormai i mezzi di distrazione di massa sono compatti sulla propaganda. Ci vuole una voce fuori dal coro.Non ho detto nulla, ero posseduto dal ribelle che è dentro di me – ha ironizzato il rocker fiorentino – e comunque la cartina di tornasole è mia madre: mi ha chiamato e mi ha confermato ‘hai detto tutto bene'”.