Con l’uscita di scena di Donald Trump e il giuramento di Joe Biden, si chiude un’era in America. Che non sarebbe stato un passaggio di consegne come quelli passati, era chiaro da tempo sia per la pandemia da coronavirus che sta flagellando il Paese che per le minacce alla sicurezza culminate, nei giorni scorsi, con l’assalto a Capital Hill in cui hanno perso la vita 5 persone. Così il corteo del presidente eletto si è fatto strada attraverso una Washington deserta, solcando le strade che normalmente sarebbero state fiancheggiate da migliaia di spettatori e che invece, per quest’occasione, erano riempite quasi esclusivamente da veicoli militari e truppe armate inviate per evitare il ripetersi di azioni violente dalla galassia di estremisti di destra vicina a Trump.
In questo scenario da film horror si è celebrato il giuramento di Biden che, da ieri, è diventato ufficialmente il 46esimo Presidente degli Stati Uniti. Proprio lui, dopo aver giurato sulla sua Bibbia di famiglia tenuta nelle mani dalla moglie Jill, ha preso in mano il microfono per pronunciare quello che è a tutti gli effetti il discorso della sua presidenza. “Sarò il presidente di tutti gli americani, mi batterò anche per coloro che non mi hanno sostenuto” ha esordito Biden che ha spiegato come tutti i suoi sforzi si concentreranno sul tentativo di mettere fine alle divisioni riportando “tutto il nostro popolo” sotto la stessa bandiera, esortando “gli americani a unirsi a me in questa causa”.
“Questa è la giornata dell’America, della democrazia, della storia, della speranza” ha continuato speranzoso Biden secondo cui “la democrazia ha prevalso”, lanciando quella che appare come una nuova e pesante accusa al presidente uscente Trump. Quel che è certo è che ieri, piaccio o no, per gli americani è stata una giornata storica. Assieme al neo presidente, infatti, ha giurato anche Kamala Harris, di origini afroamericane e indiane, che così diventa la prima vicepresidente donna della storia americana.
GUERRA CONTINUA. Poche ore prima del giuramento di Biden e Harris, però, c’è stata l’uscita di scena dell’ex inquilino della Casa Bianca, Trump. Il tycoon, non nuovo a provocazioni di ogni sorta, ha fatto un insolito ma breve discorso d’addio in cui ha illustrato i successi della propria Amministrazione e, appena prima di voltarsi e salire sull’elicottero, ha rivelato che “in qualche modo, tornerò”. Una promessa di rimanere in politica e magari partecipare alle prossime elezioni che, secondo diversi opinionisti, si potrebbe realizzare, già nelle prossime settimane, a partire dalla creazione di un proprio partito politico che potrebbe prendere il nome di “Patriot party” e che finirebbe per contendere l’elettorato ai Repubblicani.
Ma Trump non si è limitato a questo. Con quello che appare come uno sgarbo istituzionale, il tycoon ha anche rotto con la tradizione americana che, fino ad oggi, ha sempre visto il presidente uscente partecipare al giuramento del suo successore. Un’uscita di scena che ha fatto rumore, scatenando l’ironia di molti. Tra questi Greta Thunberg, divenuta suo malgrado acerrima nemica dell’ex presidente, che ha pubblicato una foto di Trump con il pugno alzato sulla scaletta dell’elicottero corredata da un testo divertito: “Sembra un vecchietto molto felice che guarda verso un futuro luminoso. Così bello da vedere”.
SUBITO AL LAVOTO. Biden, appena entrato per la prima volta nello Studio Ovale della Casa Bianca, ha firmato subito una serie di decreti, tra cui il rientro degli Usa nell’accordo di Parigi sul clima. Complessivamente sono diciassette i decreti firmati. Il primo riguarda l’obbligo di indossare le mascherine negli edifici del governo e nei luoghi federali. Tra gli altri, lo stop alle risorse per la costruzione del muro con il Messico, la revoca del divieto di ingresso negli Usa ai cittadini di alcuni Paesi musulmani e lo stop all’oleodotto Keystone tra Canada e Usa.