Per mettere una pezza all’Expo. Letta resuscita il sistema

di Alessandro Barcella

Alla fine ce l’ha fatta: Giuseppe Sala ha avuto i “superpoteri”. Non parliamo di un eroe dei fumetti ma dell’Amministratore Delegato di Expo 2015 S.p.A., che ha ottenuto dal Premier Enrico Letta la tanto agognata nomina a “Commissario Unico” dell’evento. Un incarico che riunisce i precedenti ruoli, separati, del commissario straordinario e del commissario generale. Se ne parlava da mesi, tra le paure sommesse di chi temeva e teme ritardi sulla data di avvio dell’Esposizione Universale e chi spingeva per imprimere una necessaria accellerazione alla macchina dei lavori. Un paragone, quello con un eroe dei fumetti, che non sembra poi così azzardato, almeno a giudicare da alcuni precedenti storici.

Straordinario
Ci sembra infatti di assistere ad una riproposizione del “modello Bertolaso”: quando le cose si fanno complicate, ecco l’idea dei poteri straordinari, della figura ad hoc che sbrogli rapidamente ogni matassa. “Occorre fluidità, per evitare i problemi di governance del passato”, si spiega alla stampa.
Bertolaso, dicevamo: l’uomo per tutte le stagioni, a più riprese commissario straordinario e su tematiche tra loro diversissime: dall’emergenza vulcani nelle Eolie alla questione rifiuti in Campania, dalla bonifica del relitto della petroliera Heaven al G8 del 2009.
”I commissari straordinari possono operare tramite procedure accellerate e in deroga alla normativa vigente: possono ad esempio assegnare senza bando di gara d’appalto, ma a propria discrezione, i lavori pubblici”. Così recita wikipedia a proposito dei poteri generali affidati a questa figura. Non abbiamo al momento, nel dettaglio, i termini del decreto di nomina di Giuseppe Sala a commissario unico: certa è tuttavia la “dimostrazione di forza” esercitata dal Governo con il suo arrivo a Milano.
Significativo, a questo proposito, lo “schieramento” messo in campo: tre ministri (Lupi, trasporti e infrastrutture, De Girolamo, agricoltura e Bray, beni culturali e turismo), al fianco del Sindaco di Milano Giuliano Pisapia, del neo governatore lombardo Roberto Maroni e del Presidente della provincia di Milano Guido Podestà.

“Tutto andrà bene”
“L’evento sarà una delle cartine al tornasole su cui si valuterà la riuscita del nostro Governo”, spiega solenne il Presidente del Consiglio Enrico Letta. Un evento centrale per la vita stessa dell’esecutivo, dunque, ma su cui c’è massima serenità. Una certezza che viene ripetuta più volte, come una sorta di “mantra” liberatorio: “Le scadenze saranno rispettate”. Gli fa eco lo stesso Giuseppe Sala, che spiega: “Questo è l’ultimo miglio, che non sarà scevro di difficoltà e polemiche, ma lo sappiamo. I conti comunque – conclude l’A.D. di Expo – si fanno alla fine”.
La firma del decreto di nomina del commissario unico, sottoscritta in diretta all’inizio della conferenza, è il primo dei passaggi burocratici importanti. Si attende ora l’affidamento dell’incarico al commissario che gestirà i rapporti con il Bie (l’organismo internazionale che promuove gli Expo), nomina che potrebbe ricadere sullo stesso Ministro degli Esteri Emma Bonino. Altra “investitura” quella di Maurizio Martina, sottosegretario Pd all’agricoltura, che ha ricevuto la delega ad Expo. “Avrà un ufficio di coordinamento all’interno di Palazzo Chigi”, sottolinea Enrico Letta a ulteriore conferma della centralità dell’evento, ritenuto “uno degli snodi per agganciare la ripresa economica del Paese”.
Inevitabile poi che l’attenzione cada sui temi delle possibili infiltrazioni criminali tra gli appalti di Expo. Un pericolo su cui Letta è categorico: “le mafie non pensino che questa sia per loro un’opportunità: da parte nostra la vigilanza sarà quadrupla”.
Fiducia nella riuscita dell’evento e nel clima di cooperazione tra gli enti dunque, pur non nascondendosi che ciò non debba essere automatico: “non tutti gli Expo precedenti sono riusciti come nelle intenzioni” spiega il Premier, la cui parola d’ordine è comunque ottimismo. Sulla stessa lunghezza d’onda Roberto Maroni, che può finalmente dire: “La preoccupazione sui ritardi c’era, ma ora sono tranquillo”. “Tempi brevi ma sufficienti grazie agli strumenti affidati dal governo a Sala”, gli fa eco il sindaco Pisapia.

La “missione americana”
“E’ un buon progetto – conclude Giuseppe Sala – lo dicono i fatti e le tante nazioni ed aziende che hanno aderito”. E speriamo dunque che della stessa idea siano anche gli Stati Uniti, al momento ancora fuori dall’elenco dei Paesi aderenti. E in una sorta di missione di convincimento saranno impegnati lo stesso Enrico Letta e il ministro Bonino, che in settimana incontreranno a Roma il segretario di Stato Usa John Kerry. Grande escluso l’ex Governatore lombardo Roberto Formigoni, mai citato per nome ed uscito sostanzialmente sconfitto dalla partita sui poteri speciali. “Non chiamiamoli speciali”, sottolinea però lo stesso Sala. Speciali o no, la partita di Expo entra nei tempi supplementari: quelli in cui ogni distrazione può essere fatale.