Pfizer fattura miliardi ma scappa dalla Sicilia. “Esuberi inspiegabili”. Parla il segretario Cisl, Attanasio: “Questione di rilevanza nazionale”

Sindacati sul piede di guerra a Catania dove la multinazionale farmaceutica Pfizer ha annunciato 130 esuberi.

Pfizer fattura miliardi ma scappa dalla Sicilia. “Esuberi inspiegabili”. Parla il segretario Cisl, Attanasio: “Questione di rilevanza nazionale”

Sindacati sul piede di guerra a Catania dove la Pfizer ha annunciato 130 esuberi ma un calcolo complessivo, che le stesse organizzazioni dei lavoratori stanno ultimando in queste ore, porterebbe tra interinali, somministrati e indotto, a oltre duecento i posti di lavoro a rischio. Obiettivo dei sindacati – come spiega a La Notizia il segretario generale della Cisl Catania Maurizio Attanasio – è impedire gli esuberi e dunque ottenere da parte dell’azienda il ritiro del piano annunciato di tagli.

Pfizer ha annunciato 130 esuberi nello stabilimento di Catania

“Grazie all’appoggio della politica – ci dice Attanasio – si è aperto un tavolo alla Regione ma per noi questo tavolo di confronto regionale non può concentrarsi sugli ammortizzatori sociali da dare ai lavoratori. Deve, invece, condurre al reintegro degli stessi lavoratori. Anche perché non stiamo parlando di un’azienda in crisi, di un settore decotto che non ha potenzialità per riprendersi o per espandersi. Parliamo di una multinazionale iperattiva anche per la produzione dei vaccini. Ci risulta del tutto incomprensibile questo piano di esuberi e non capiamo come mai sul nostro sito, che tra l’altro si affaccia sul Mediterraneo e non ha dunque una produzione esclusivamente italiana, non si intenda investire”.

Cosa chiedete dunque? “Che si parli di un piano vero di rilancio dell’azienda, di un piano prospettico positivo. Quello che l’azienda ha presentato alle federazioni sindacali di categoria prevede un investimento di appena 27 milioni di euro in tre anni. Ecco questa sì che ci è sembrata una presa in giro, perché queste risorse forse a stento servono per la manutenzione ordinaria dello stabilimento. E non rappresentano da parte dell’azienda la volontà di rilanciare il sito”.

E se il tavolo regionale dovesse fallire? “Chiameremo – dice il numero uno della Cisl Catania – a raccolta tutta la politica, le forze di tutti gli schieramenti e chiederemo da parte del Governo a tutti i livelli – locale e nazionale – un’assunzione di responsabilità, un’azione forte e concreta. Non si può venire in una regione già martoriata, dove c’è fame di lavoro, a fare – mi passi il termine – i comodi propri e poi scappare via riducendo a piacimento e senza alcun motivo il personale. Il Governo italiano è stato il principale committente, almeno per il nostro Paese, della Pfizer per i vaccini e ha tutto il diritto e il dovere di intervenire. Dunque se dovesse fallire il tavolo regionale ci aspettiamo che se ne convochi uno a livello nazionale”.

“Evidentemente non sono risultati sufficienti i 37 miliardi di dollari incassati nel solo 2021, e una previsione di vendite pari a 54 miliardi per il 2022 grazie al vaccino e alla pillola Paxlovid”, denunciano i co-portavoce nazionali di Europa Verde, Angelo Bonelli ed Eleonora Evi.

“L’azienda – suggerisce Attanasio – avrebbe potuto trasferire nel nostro sito alcune produzioni che ha in Europa o altrove in Italia (vedi il sito di Ascoli Piceno) dove stanno scoppiando di lavoro. Avrebbe potuto dividere le competenze. Forse, però, la Pfizer nasconde altri progetti che non intende rivelare. Ma noi non permetteremo manovre sulla pelle dei lavoratori siciliani, chiediamo il supporto delle istituzioni. Ce la giocheremo tutta fino in fondo. Ma abbiamo bisogno di una forte e robusta sponda da parte di chi ha responsabilità di Governo, senza fughe in avanti, senza propaganda elettorale. Chiediamo, infine – conclude Attanasio – che la politica dimostri ai lavoratori, ai cittadini e a noi, concretezza. Deve rientrare la dichiarazione di esuberi. Non è questo il momento di parlare di ammortizzatori sociali. Ora è il momento di far rientrare i lavoratori in azienda”.