Raggiungere a regime il numero di 500 mila somministrazioni al giorno su base nazionale, vaccinare almeno l’80% della popolazione entro il mese di settembre, triplicando così il numero giornaliero medio di vaccinazioni delle scorse settimane, pari a circa 170 mila. Questi gli obiettivi principali del piano per l’esecuzione della campagna vaccinale nazionale elaborato dal Commissario straordinario, generale Francesco Paolo Figliuolo e diffuso ieri sera da Palazzo Chigi (eccolo qui).
I due pilastri per condurre una rapida campagna sono la distribuzione efficace e puntuale dei vaccini e l’incremento delle somministrazioni giornaliere. A questo scopo sono state delineate 3 linee operative. La prima riguarda l’approvvigionamento e la distribuzione, attraverso un costante contatto della struttura commissariale con tutti gli stakeholder. Ad oggi sono state approvvigionate 7,9 milioni di dosi, che si raddoppieranno entro le prossime tre settimane. Entro la fine di giugno è previsto l’arrivo di altre 52 milioni di dosi circa, mentre ulteriori 84 milioni sono previsti prima dell’autunno.
Verrà inoltre potenziata l’infologistica, con l’adozione in tempi brevi di soluzioni informatiche per l’ampliamento delle funzioni di prenotazione e somministrazione dei vaccini, garantendo la circolarita’ delle informazioni e dando cosi’ impulso alla campagna. A livello operativo è stato istituito un tavolo permanente per verificare quotidianamente l’andamento delle attività sul terreno.
Al tavolo, coordinato dalla Struttura Commissariale, partecipano la Protezione Civile, le Regioni e le Province autonome, con l’eventuale partecipazione di altri attori istituzionali e delle associazioni. Il documento, elaborato in armonia con il Piano strategico nazionale del Ministero della Salute, fissa le linee operative per completare al più presto la campagna vaccinale. La governance sara’ accentrata a fronte di una esecuzione decentrata, con una catena di controllo snella.
“L’aspettativa del governo e dei nostri scienziati – ha detto a Republica il ministro della Salute, Roberto Speranza è che queste misure ci consentiranno di rimettere la curva sotto controllo nonostante la presenza delle varianti. C’è però bisogno di alcune settimane per vedere gli effetti. Per questo il decreto vige fino a Pasqua. Rispetto all’autunno c’è però un’altra grande novità: la campagna di vaccinazione è in corso. Non ci sono solo le misure restrittive. Ogni dose somministrata è un passo verso l’uscita dalla crisi”.
“L’applicazione di misure più rigorose e la crescita progressiva del numero dei vaccinati – ha ancora il ministro – ci porta a pensare che già nella seconda metà della primavera avremo numeri in miglioramento. Ci sono due verità che sembrano in contrasto tra loro, ma non lo sono. La prima è la seria difficoltà di queste settimane. Le prossime non saranno affatto facili”.
Speranza rassicura circa l’affidabilità dei vaccini dopo le polemiche su alcuni casi di reazioni avverse. “Ho piena fiducia delle nostre agenzie regolatorie – ha detto ancora l’esponente dell’Esecutivo -, l’europea Ema e l’italiana Aifa. I vaccini in Italia e in Europa sono tutti efficaci e sicuri, ma ciò non toglie che continueremo a verificare e controllare tutto con la massima attenzione. Solo negli ultimi tre giorni abbiamo fatto in media 200mila vaccini al giorno. E cresceremo ancora. È difficile dire adesso quale sarà l’ora x della svolta, ma i risultati inizieranno a vedersi presto”.
Circa le difficoltà nelle forniture, spiega il ministro: “Noi lavoriamo ogni giorno perché queste consegne siano puntuali visto che su di esse viene organizzata una programmazione molto complessa. Io continuo a pensare che l’Europa abbia fatto bene a costruire un modello d’acquisti condivisi…”. “Arriverà una quantità consistente di dosi nella parte finale di marzo e ad aprile. Nel secondo trimestre – ha assicurato ancora il ministro della Salute – aspettiamo 52 milioni di dosi e anche se dovesse esserci una nuova riduzione siamo comunque in condizione di dare una grande accelerazione…. E intanto lavoriamo per rafforzare ancora la capacità di somministrare”.