Piemonte, Chiamparino resta in sella. E tira un sospiro di sollievo pure Renzi. Il Tar respinge i ricorsi contro le firme false

Tira un sospiro di sollievo Sergio Chiamparino. E con lui anche Matteo Renzi che temeva di perdere la guida di una regione chiave come il Piemonte. E, invece, il governatore resta in sella. Il Tar del Piemonte ha accolto soltanto in parte il ricorso presentato contro le presunte firme fasulle raccolte alle Regionali 2014 a sostegno di Chiamparino. Una decisione parziale e non definitiva quella che arriva dal tribunale amministrativo regionale, ma che non produce alcuno scossone sulla guida della Regione. Il ricorso è stato ritenuto ammissibile solo per le censure nei confronti della lista provinciale di Torino “Pd – Chiamparino presidente” “in considerazione del superamento, allo stato dello prova di resistenza, limitatamente all’atto di proclamazione degli eletti nella parte dei seggi assegnati alla predetta lista nella circoscrizione di Torino, con effetti da definire nell’ulteriore fase processuale”.

“Siamo legittimati a governare,dimettersi sarebbe un tradimento”, ha detto Chiamparino nella conferenza stampa convocata in fretta e furia pochi minuti dopo la sentenza del Tar. Ciò che potrebbe cambiare è la maggioranza a sostegno di Chiamparino. Qualora il ricorso contro la lista provinciale “Pd-Chiamparino presidente” venisse accolta il governatore perderebbe otto consiglieri che sono dalla sua parte. Oltre a un assessore, all capogruppo dei democratici e al presidente del Consiglio regionale. Ma per la definizione delle posizioni degli otto consiglieri “subjudice” ci sarà tempo fino al prossimo 29 ottobre, data in cui è stata fissata l’udienza per verificare la proposizione della querela di falso, per poi sospendere il giudizio in attesa di un pronunciamento sulla falsità delle firme a sostegno della lista.