Pistole fuori posto. Perquisito l’ex calciatore Iaquinta. Non è indagato. Accertamenti nell’inchiesta sulla ‘ndrangheta in Emilia con 117 arresti, tra cui il padre

Brutta aria per l’ex calciatore e campione del mondo Vincenzo Iaquinta. Due pistole di sua proprietà sono state ritrovate a casa del padre che la settimana scorsa è finito tra i 117 arrestati per l’indagine sulla ‘ndrangheta in Emilia Romagna. Armi regolarmente denunciate dall’ex attaccante, ma che non sarebbero dovute essere a casa del padre. Gli inquirenti vogliono fare chiarezza sul perché della mancata denuncia dello spostamento delle pistole che sono spuntate fuori dalla perquisizione in casa di Giuseppe Iaquinta delegata dalla Dda di Bologna. Al padre il divieto di porto d’armi era stato imposto dopo una cena del 21 marzo 2012, alla quale parteciparono oltre al politico Giuseppe Pagliani di Forza Italia (anche lui tra gli arrestati dalla Dda come il padre di Iaquinta) anche altre persone ritenute vicine alla `ndrangheta e secondo gli investigatori in quell’occasione fu siglato un patto tra il politico e le cosche.