Chiamarla manovrina è persino troppo. Quella del governo Meloni per il 2026 sembra più un decreto che una vera e propria Legge di Bilancio, con un budget assai risicato, da soli 18,7 miliardi. Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera alla Manovra dopo aver trovato l’intesa sul contributo delle banche, ma le misure a sostegno di famiglie e imprese sembrano tutt’altro che incisive, in un Paese in cui la crescita è tornata a essere vicina allo zero, nonostante gli effetti del Pnrr.
La presidente del Consiglio, stavolta finalmente presente in conferenza stampa, ha parlato di una Manovra “che considero molto seria, equilibrata”, anche se “più leggera delle precedenti”. Quattro sono le priorità definita da Meloni: “Famiglia e natalità, riduzione delle tasse, sostegno alle imprese e sanità”.
Ritorna l’austerity: la Manovra formato mini
L’obiettivo è stato quello di ridurre il deficit. E si vede, con una Manovra che sa tanto di austerity. Basta fare un confronto con il passato per capire perché si parla di austerità: negli ultimi anni, dal 2020 a oggi, mai per una Manovra lo stanziamento era stato inferiore ai 28 miliardi e si era arrivati anche a quota 35. Più che una Legge di Bilancio quello di oggi sembra infatti un decreto: basti pensare che nel 2022 il governo Draghi mise in campo più decreti Aiuti da un valore molto simile a quello di questa Manovra, intorno ai 14-15 miliardi l’uno. Per un totale di oltre 43 miliardi solo per l’energia.
L’austerità del governo è legata anche a un altro motivo, ovvero investire nel riarmo. Non a caso Meloni parla dell’importanza di ridurre il deficit per poter “accedere al finanziamento Safe”, ovvero i 15 miliardi di prestiti che l’Italia chiede all’Ue per le spese militari. Insomma, la Difesa viene tenuta fuori dalla Manovra, ma incide eccome considerando l’entità degli investimenti necessari per inseguire gli obiettivi della Nato. E di risorse non ce ne saranno neanche per le modifiche parlamentari, tanto che il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, dice chiaramente di non vedere un tesoretto per altri interventi.
Le principali misure della Legge di Bilancio
Passando alle ultime novità della Manovra, la stessa Meloni ha annunciato l’aumento da 40 a 60 anni euro del bonus per le mamme lavoratrici. Per le famiglie verranno stanziati 1,6 miliardi, comprendendo anche l’esclusione della prima casa dal calcolo dell’Isee. C’è poi il più volte annunciato taglio della seconda aliquota Irpef dal 35% al 33%, con la sterilizzazione prevista solamente “sopra i 200mila euro” di reddito, specifica Giorgetti. Per l’Irpef ci saranno 2,8 miliardi, a cui aggiungerne 1,9 per i salari tra tassazione ridotta per i premi di produttività e detassazione per i turni notturni e festivi.
Sempre in tema di salari, ci sarà uno stimolo per i rinnovi contrattuali per i redditi fino a 28mila euro, con un’aliquota al 5% per i rinnovi del 2025 e del 2026. Si passa poi al capitolo sanità, con gli investimenti necessari per assumere circa 6.300 infermieri e mille medici, prevedendo anche aumenti in busta paga per entrambe le categorie. Accontentate, poi, le imprese, con circa 8 miliardi di investimenti, a partire dai 4 previsti per super e iper ammortamento.
Capitolo spinoso è stato, fino a ieri sera, quello del contributo di banche e assicurazioni: per il primo anno si prevede di incassare tra i 4 e i 5 miliardi. “Il mio intento non è punitivo”, ha assicurato Meloni. Il contributo a carico delle banche è un “mix di misure”, spiega Giorgetti, comprendente “la possibilità di liberare le riserve poste a capitale” nel 2023 e l’aumento dell’Irap.
Le risorse arriveranno attraverso i tagli, soprattutto quelli alla presidenza del Consiglio e ai ministeri, ha spiegato Meloni. Confermata, poi, la Rottamazione con una durata di nove anni e rate bimestrali per chi ha dichiarato e non versato. Infine, confermata anche la beffa sulle pensioni: la sterilizzazione dell’aumento dell’età pensionabile sarà solo parziale, con un mese bloccato dal 2027 e altri due dal 2028, a fronte dei tre di aumento previsti. L’aumento delle pensioni minime, invece, sarà di 20 euro.