Pizzighini: “Con l’Autonomia sarà il caos. Spacca l’Italia in due e non è detto che aiuti il Nord”

Per Paola Pizzighini (M5S): "Si è approvata una riforma zoppa senza definire i Lep. Così non si accorciano le liste d’attesa".

Pizzighini: “Con l’Autonomia sarà il caos. Spacca l’Italia in due e non è detto che aiuti il Nord”

Paola Pizzighini, consigliera regionale del Movimento 5 Stelle, il giorno in cui il Senato ha approvato il ddl Calderoli sull’autonomia differenziata, il presidente Attilio Fontana ha parlato di ”una giornata storica” e ha detto avremo “una Lombardia capace di rispondere ancora meglio ai bisogni e alle aspettative dei suoi territori e dei suoi cittadini“.
“Quello di cui c’è bisogno non è più autonomia, sulla sanità ad esempio bisognerebbe intervenire adesso e fermare lo sfruttamento continuo delle risorse dalla sanità pubblica alla sanità privata. Questo progetto di legge sull’autonomia non fa altro che spaccare in tante realtà l’Italia e fa veramente del male. E questo non lo dico come rappresentante del Movimento 5 stelle: come giustamente fatto osservare dal presidente della Fondazione Gimbe Nino Cartabellotta, il Servizio Sanitario Nazionale attraversa una gravissima crisi di sostenibilità e il sotto-finanziamento costringe anche le Regioni virtuose del Nord a tagliare i servizi e/o ad aumentare le imposte regionali. In altri termini non ci sono risorse da mettere in campo per colmare le diseguaglianze in sanità”.

Il suo collega di opposizione al Pirellone, Pierfrancesco Majorino (Pd), in una intervista rilasciata a Fanpage ha definito la legge sull’autonomia differenziata un “grande imbroglio per i cittadini”. E d’accordo?
“Io la definirei uno specchietto per le allodole. Molti partono dal fare considerazioni del tipo “Ah, ma la Lombardia è una delle regioni meglio organizzate d’Europa, noi potremo avere prestazioni migliori perché siamo più bravi…”. Ecco, non è così che risolvi, ad esempio, i problemi della sanità. Li risolvi, invece, cambiando direzioni degli investimenti. E poi questa legge ha bun grosso problema di base: hanno una gran fretta di farla, però non hanno definito i famosi Lep, i Livelli essenziali delle prestazioni. Hanno anche nominato un comitato di saggi per definire questi Lep, ma alcuni componenti si sono dimessi. Come fai a fare una legge seria se prima non sono stati definiti i Lep sulle 23 materie che verranno delegate? Facciamo l’esempio della scuola: decido che io voglio che come servizio sia a tempo pieno, ma se non so quali sono i costi come faccio a finanziare una cosa del genere?”.

L’autonomia differenziata rappresenta un danno anche per il Nord?
“Non ha quegli aspetti che chi la riforma ha voluto promette. Una cosa fatta seriamente dovrebbe prima essere studiata per vedere gli effetti che produce, altrimenti ha solo l’effetto di creare squilibri ulteriori, senza portare vantaggi a nessuno. E poi, tutta questa fretta che hanno, fa venire in mente che l’autonomia differenziata sia semplicemente merce di scambio all’interno della maggioranza. Anche il presidente Conte l’ha definita una legge “spacca-Italia” perché quello che produrrà sarà scavare sempre di più un solco tra regioni virtuose e quelle che hanno bisogno”.

Ma la Lombardia ha veramente bisogno di più autonomia?
“La questione è come gestire le risorse. La Lombardia diventerebbe virtuosa se i fondi che ha da spendere li spende bene, siccome il budget di Regione Lombardia è per l’80% destinato alla sanità, non è che l’autonomia differenziata faccia sparire le liste di attesa, risolva il problema degli ospedali pubblici che hanno dimezzato i posti letto, dei medici che scappano dal pubblico, dei medici di medicina generale che non ci sono più. Ne parlano come se l’autonomia risolvesse tutti i problemi”.

Il presidente Fontana a chi critica la riforma dice che si tratta “di una levata di scudi pretestuosa di certi ambienti politici e che il federalismo differenziato non spaccherà il Paese, ma al contrario, aiuterà a ridurre il divario fra le aree più avanzate e quelle più problematiche. Un passo in avanti che realizza una parte della Costituzione rimasta, purtroppo, fino ad oggi solo sulla carta”.
“Vorrei solo ricordare che l’Italia non è uno Stato federale, ma è una, come previsto dalla nostra Costituzione. Con l’autonomia differenziata potrebbero esserci delle problematiche di gestione, un’azienda potrebbe trovarsi nella situazione assurda che ogni regione per rispettare degli adempimenti ha delle procedure e delle regole diverse, io non so se loro hanno valutato tutto questo Se dovesse passare l’autonomia così com’è potrebbero essere diversi perfino i programmi scolastici? E’ una domanda che mi pongo, e che può essere declinata su tutte le 13 materie che Regione Lombardia vorrebbe passassero di sua competenza”.