Il Plenum del Csm conferma, Curzio resta presidente della Cassazione. La Cassano vice. Le due nomine erano state contestate dal Consiglio di Stato

Il Plenum del Csm, presieduto da Mattarella, ha confermato la nomina di Pietro Curzio, primo presidente della Cassazione, e di Margherita Cassano, presidente aggiunto.

Il Plenum del Csm, presieduto dal Capo dello Stato, Sergio Mattarella, ha confermato la nomina di Pietro Curzio (leggi l’articolo), primo presidente della Corte di Cassazione, e di Margherita Cassano, presidente aggiunto della corte suprema corte. Sono stati 19 i voti favorevoli, 3 contrari e 3 astenuti. La proposta della riconferma di Curzio è arrivata dopo l’annullamento delle due nomine da parte del Consiglio di Stato.

Nella proposta a favore di Curzio, formulata dal consigliere Fulvio Gigliotti si legge che “il dottore vanta un profilo professionale caratterizzato dalla straordinaria pluralità delle esperienze maturate nei vari settori e materie della giurisdizione, avendo dimostrato in tutte le funzioni un’elevata preparazione tecnica professionale congiunta ad una grande capacità organizzativa”.

Tra i voti contrari c’è quello del consigliere Stefano Cavanna: “anche oggi non sono in grado di approvare le due delibere per ragioni attinenti esclusivamente ad aspetti procedurali, nulla avendo a che fare con le straordinarie qualità del dott. Curzio e dalla dott.ssa Cassano”. Ha votato contro la conferma anche il consigliere Sebastiano Ardita: “mancano gli argomenti richiesti nella sentenza di annullamento per colmare contraddizioni e lacune, è mancata una riflessione approfondita e completa. Occorra evitare, nel metodo prima ancora che nel merito, di dare anche solo dare l’impressione di voler eludere le decisioni del giudice amministrativo”. Ardita ha ribadito la necessità di rispettare le decisioni del Consiglio di Stato; “su tale rispetto, che siamo soliti pretendere per le nostre decisioni, – ha concluso – si fondano i principi della nostra costituzione e il sesso stesso dell’esperienza giuridica”.

A conclusione delle votazioni è intervenuto il vicepresidente del Csm, David Ermini, augurandosi il completamento delle riforme “indifferibili e irrinunciabili. Alle riforme adegueremo, in questi mesi conclusivi, i regolamenti interni per consentire a chi verrà dopo noi il pieno funzionamento dell’Istituzione. Il nostro compito lo abbiamo svolto e lo svolgeremo con serietà e abnegazione”. Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel congedarsi ha fatto gli auguri a tutti i componenti del Plenum: “per l’attività che continueranno, svolgere con la presidenza di un nuovo capo dello Stato”.

“Esprimo gli auguri nei confronti del presidente Curzio e della presidente aggiunta Cassano” ha detto il presidente della Repubblica. “Ringrazio il Csm per la tempestività con cui la commissione ha assunto le decisioni” ha aggiunto “assicurando la piena operatività dell’esercizio delle funzioni di rilievo fondamentale dell’ordine giudiziario”. Il presidente ha poi augurato buon lavoro al Csm e ai suoi componenti “per l’attività che continuerà a svolgere nei prossimi mesi con la presidenza di un nuovo capo dello Stato”.

Il Consiglio di Stato, con un provvedimento del 14 gennaio scorso (qui la nota), aveva ritenuto illegittima la nomina di Curzio alla presidenza della Cassazione “per carenza di motivazione, particolarmente necessaria a fronte, rispetto all’altro candidato, di una minore anzianità all’interno della Cassazione (venticinque anni contro i cinque di Curzio) e di un numero minore di sentenze depositate, ferma restando l’ulteriore attività valutativa del Csm, tenendo conto degli specifici motivi che hanno determinato l’annullamento, restando pertanto piena (ed esclusiva) la discrezionalità delle valutazioni di merito sulla prevalenza di un candidato rispetto agli altri”.