Pompeo in visita a Roma. Il segretario di Stato Usa incontra Conte ma non il Papa. Di Maio: “L’Italia saldamente ancorata agli Stati Uniti”

“L’Italia è saldamente ancorata agli Stati Uniti e all’Unione Europea, a cui ci uniscono valori e interessi comuni”. E’ quanto ha detto il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, nel corso della conferenza stampa, alla Farnesina, dopo aver incontrato il segretario di Stato americano, Mike Pompeo, in visita oggi a Roma. “Ci sono per l’Italia – ha spiegato Di Maio – alleati, interlocutori e partner economici e commerciali. E’ evidente che un paese dinamico come il nostro sia aperto a nuove opportunità di investimento e di sviluppo ma tutto questo non potrà mai avvenire al di fuori del perimetro tracciato dai nostri valori euroatlantici”.

Di Maio ha ribadito il “dialogo costante” con Pompeo e ha ringraziato gli Stati Uniti “per lo straordinario aiuto fornito, sia come governo che tramite il settore privato e la società civile, nelle fasi più acute della crisi della pandemia. “Si è trattato – ha detto l’Esponente dell’esecutivo italiano – di una solidarietà forte e articolata che può esistere solo tra due alleati strategici e legati da un’amicizia indissolubile come l’Italia e gli Stati Uniti. I nostri rapporti bilaterali sono eccellenti sotto tutti i profili”.

“Sulla questione del 5G – ha spiegato Di Maio – ho comunicato al segretario Pompeo che abbiamo ben presenti le preoccupazioni degli alleati statunitensi e siamo ben consapevoli della responsabilità che grava su ogni paese Nato quando entra in gioco la sicurezza degli alleati. L’Italia e’ pienamente conscia dell’importanza di assicurare la sicurezza delle reti 5g. Resta una nostra assoluta priorità”. Per Di Maio la Turchia è “un attore imprescindibile per la stabilita’ della regione” ed “è fondamentale lavorare insieme potendo contare sull’influenza positiva degli Stati Uniti al fine di incoraggiare la Turchia a continuare a dimostrare un approccio costruttivo”. “Rimaniamo molto attivi – ha aggiunto – sul canale bilaterale mantenendo con Ankara un rapporto costruttivo ma anche estremamente franco”.

“In accordo con i nostri partner dell’Ue – ha aggiunto il ministro degli Esteri – continuiamo a seguire con preoccupazione le violenti repressioni in Bielorussia e restiamo fermi nel richiamo alle autorità affinché avviino un dialogo nazionale effettivo e inclusivo con tutte le parti in causa dell’opposizione e della società civile”. Sulla Libia: “Stiamo lavorando intensamente – ha detto il ministro – con i nostri partner europei e i nostri alleati per sostenere un processo costruttivo di dialogo che accompagni il paese verso un cessate il fuoco permanente. La voce di un alleato strategico cosi’ importante come gli Stati Uniti per noi rappresenta un contributo fondamentale per la stabilita’ dell’intera regione”. Il ministro ha anche ringraziato Pompeo “per l’attenzione dedicata al caso del nostro connazionale Chico Forti, una vicenda che ci sta particolarmente a cuore e per la quale l’Italia continuerà a impegnarsi con la massima forza”.

Sul fronte immigrazione, secondo Di Maio, “l’Italia non può farcela da sola senza un’Unione europea che sia in grado di redistribuire coloro che arrivano e di rimpatriare. Il lavoro che dovremo fare nei prossimi mesi a livello europeo è investire più risorse negli accordi con i paesi del Nordafrica e del Sahel per fare in modo che ci possano essere più investimenti per migliorare la qualità della vita di quelle persone e creare canali per i rimpatri”. Il segretario di Stato statunitense, Mike Pompeo, da parte sua, ha sottolineato “la forza dell’amicizia di Italia e Usa”.

“Siamo stati felici – ha aggiunto il segretario di Stato – di aiutare i nostri amici italiani in tanti modi in questi ultimi tempi. Siamo accanto al popolo italiano in questo momento difficile”. Pompeo ha poi espresso “le preoccupazioni degli Stati Uniti che il partito comunista cinese stia cercando – ha detto – di sfruttare la propria presenza economica in Italia per i propri scopi strategici. Non sono qui per fare partenariati sinceri”, ha affermato. Spazio poi a un “appello al governo italiano di considerare in maniera attenta – ha evidenziato Pompeo – la sicurezza nazionale e la riservatezza dei dati dei propri cittadini”.

“In questi anni – ha aggiunto Pompeo rispondendo a una domanda sullo scontro con il Vaticano -, abbiamo lavorato per migliorare la vita del popolo cinese. Vogliamo che tutte le istituzioni utilizzino il proprio potere per far sì che non ci siano violazioni dei diritti umani. Penso che le chiese abbiano una capacita’ enorme, ho scritto per dare onore alla Chiesa cattolica”, ha aggiunto Pompeo parlando di “tutti gli attori che possono dare sostegno al popolo cinese per mettere fine a questo regime autoritario”.