Ha preso più o meno l’intero operato del ministro Matteo Salvini in tema di Ponte sullo Stretto e Olimpiadi invernali Milano-Cortina e lo ha fatto a pezzi, per quanto riguarda i (non) controlli antimafia e i conflitti di interesse. Autore della (meritoria) opera uno degli ultimi presidi di legalità rimasti a guardia della Pubblica amministrazione, ovvero il presidente dell’Anac, Giuseppe Busìa, audito ieri dalle commissioni Ambiente e Trasporti della Camera sul Dl infrastrutture.
Per Anac si devono estendere e non diminuire i controlli antimafia
Circa il Ponte – progetto tutto made in Salvini – Busia ha detto chiaro: “Un’opera di queste dimensioni, anche finanziarie richiede un innalzamento delle verifiche antimafia. Questo decreto può rappresentare l’occasione per prevedere da un lato l’uso di progettazione di tutti gli elementi di digitalizzazione anche dei cantieri, così da verificare tutte le imprese, anche quelle in subappalto dove si verificano in molti casi le infiltrazioni mafiose, e dall’altro garantire la sicurezza dei lavoratori. Altra previsione del decreto potrebbe essere l’abbassamento delle soglie dei controlli, estendendoli anche alle imprese che hanno affidamenti inferiori ai 150 mila euro”. Tutte previsioni che mancano nel Dl.
Per Busìa, poi, la mancanza di un progetto esecutivo completo del Ponte, più volte slittato, rende difficile avere una visione chiara dei costi e delle fasi di realizzazione. Il progetto, infatti, sarà approvato per fasi successive, un’impostazione che secondo Anac genera incertezza e rischi anche dal punto di vista economico. “Sarebbe auspicabile arrivare a un progetto esecutivo complessivo – ha detto – per fornire al governo e al Parlamento un quadro preciso almeno dei costi iniziali”.
Busìa: “Il controllato non può essere anche controllore”
Altrettanto pacato nei modi e altrettanto tranchant nei contenuti il presidente è stato sulle opere olimpiche, dove, ha denunciato Busia, “si prevede la nomina di un commissario nella persona dello stesso amministratore delegato della società Infrastrutture Milano-Cortina”.
Al presidente dell’anticorruzione è toccato ricordare che “normalmente, siccome la società deve svolgere un ruolo operativo nella realizzazione dei contratti, sarebbe utile, come accaduto per Expo Dubai o Bagnoli, che il commissario fosse un soggetto terzo rispetto a chi svolge le gare”. Tradotto: il controllato non può essere anche il controllore.
“Quindi – ha aggiunto – sottoporrei alle commissioni l’idea di seguire lo schema tipico per cui il commissario non è il soggetto che operativamente svolge le gare, perché altrimenti controllore e controllato potrebbero in parte sovrapporsi”.
M5S all’attacco: “Per il Ponte serve subito il progetto esecutivo”
“Pensare di avviare la costruzione del ponte più lungo del mondo senza un progetto esecutivo è una stortura abnorme: lo denunciamo da mesi e oggi lo conferma anche il presidente Busia”, si legge in una nota dei deputati M5s, “Altresì, secondo Anac è necessario interloquire con l’Ue in modo formale sulla direttiva costi, perché ad oggi il dossier va a sbattere con le normative comunitarie. In più, il Dl Infrastrutture doveva essere il terreno fertile per fortificare gli anticorpi relativi a possibili infiltrazioni mafiose, quando è noto a tutti che Salvini finora si è mosso in direzione contraria. Morale della favola, Anac rileva che manca un ingrediente fondamentale su un’opera di tali proporzioni: la trasparenza. L’operato del tandem Meloni-Salvini ne esce a pezzi”.
Intanto Santanché incensa il governo sui Giochi Olimpici
E, proprio mentre Busìa faceva a pezzi il Dl, la ministra del Turismo, Daniela Santanché, incensava l’operato del governo sulle Olimpiadi, non senza una certa dose di ilare tempismo: “Le Olimpiadi saranno un evento straordinario, avevamo dei gufi che ci giravano attorno e dicevano che non saremmo stati pronti”, ma saranno dei Giochi che “faranno scuola, perché noi italiani siamo bravi”. “La pista di bob di Cortina, per esempio, è stato un lavoro straordinario fatto da imprese italiane”, ha aggiunto.
L’Avs Zanella: “La pista da bob è un atto di devastazione ambientale”
“I gufi sono animali magici e ancestrali, assai più importanti e potenti di chi li evoca a sproposito. Comprendo tuttavia che stenti a capirlo chi è disponibile a svendere i beni comuni in nome di mondanità frivola ed effimera!”, ha le risposto l’Avs Luana Zanella, “Tra i gufi richiamati dalla signora – aggiunge – ci sono orgogliosamente anche io, insieme a tutte le associazioni ecologiste, alle comunità di cittadine e cittadini che hanno denunciato i tanti motivi per i quali una pista da bob e il progetto di una funivia per il Socrepes sono atti di devastazione ambientale e finanziaria”.