Ponte Morandi, la Guardia di Finanza torna in azione. Sequestrati documenti al ministero dei Trasporti, al Provveditorato delle opere pubbliche e alla Spea. Intanto l’Ad di Atlantia Castellucci dice no alla nazionalizzazione

La Finanza sta eseguendo un decreto di sequestro emesso dalla procura di Genova relativamente ad alcuni documenti che fanno riferimento al ponte Morandi

Guardia di Finanza in azione al ministero delle Infrastrutture e i Trasporti. Le fiamme gialle stanno eseguendo un decreto di sequestro emesso dalla procura di Genova relativamente ad alcuni documenti che fanno riferimento al ponte Morandi. Oltre che negli uffici del ministero la Finanza è intervenuta nell’ufficio ispettivo territoriale di Genova, nella sede del Provveditorato delle opere pubbliche di Liguria, Piemonte e Valle d’Aosta e nella sede della Spea Engineering Spa.

Il dibattito – Per quanto riguarda, invece, il dibattito su Autostrade per l’Italia, oggi dalle colonne del quotidiano La Repubblica è arrivato l’intervento dell’ad di Atlantia e Autostrade, Giovanni Castellucci che non esclude l’ipotesi Cdp, ma dice no alla nazionalizzazione spinta dalle dichiarazioni rilasciate dal ministro Luigi Di Maio. “La mia principale preoccupazione è far uscire Genova e la società Autostrade dall’emergenza al fianco delle istituzioni locali, con cui c’è un dialogo costruttivo. Non c’è alcun progetto né alcun contatto. Posso dire, tuttavia, che la cooperazione con fondi di investimento istituzionali anche di matrice pubblica e con obiettivi di lungo termine fa parte del nostro dna. È il caso di Edf, nostro partner in Francia, di Cpp (primo fondo pensione canadese) in Sud America e di Bank of China attraverso Silk Road Fund in Autostrade per l’Italia. Molti ne hanno parlato – ha spiegato Castellucci – evidenziando l’incoerenza di un ritorno al passato, che sarebbe in totale controtendenza nel mondo occidentale. Mi limito ad osservare che sono i contratti e la Costituzione a chiarire quali sono le condizioni per una eventuale nazionalizzazione”.