Ponte Morandi, le Fiamme Gialle entrano negli uffici del Politecnico di Milano che curò il monitoraggio del viadotto. Perquisiti documenti, pc e telefoni

Ponte Morandi, le Fiamme Gialle bussano agli uffici del Politecnico di Milano. Perquisiti documenti, computer e telefoni

Mentre si è in attesa di conoscere il nome del commissario a Genova, proseguono le indagini sul crollo del Ponte Morandi. Qusta mattina la Guardia di Finanza del capoluogo ligure è entrato negli uffici del Politecnico di Milano e del Cesi. Sia l’università nel 2017 che la società nel 2015 si occuparono  dello studio di monitoraggio del viadotto. Sono stati portati via dagli inquirenti documenti cartacei, computer e memorie dei telefonini. La perquisizione ha lo scopo di verificare quanto finora dichiarato dai testimoni sentiti dalla magistratura: che “nessuno aveva mai segnalato rischi concreti sulle condizioni della struttura”. Soprattutto, si vuole mettere a confronto quanto rilevato sulla documentazione acquisita presso Autostrade per l’Italia, Spea (società delegata al monitoraggio della rete autostradale italiana) e Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.

Intanto, in queste ore il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, a margine di un evento dell’Oms, ritorna sulla scelta del commissario per la ricostruzione del ponte: “Come da decreto è previsto che sia nominato con decreto del presidente del Consiglio entro 10 giorni dall’entrata in vigore del decreto per Genova”. Eppoi, sull’identikit, aggiunge: “Alto, bello, biondo, occhi blu? Vediamo, aspettiamo ancora. Non abbiamo ancora l’identikit preciso ma sarà sicuramente colui che ci garantirà di realizzare il ponte quanto prima: ci interessa il risultato e voglio inaugurarlo io stesso, il ponte di Genova. Anche se non c’è ancora il cronoprogramma esatto ma vorremo stupirvi”. Anche Luigi Di Maio è intervenuto sul nome del commissario: “Ci serve una persona preparata e onesta, perché questa persona agirà in deroga su tante cose e, quindi, per quanto mi riguarda, dovremo trovare una persona. Ci stiamo lavorando, non stiamo litigando”.