Ponte sullo Stretto, Ciucci contestato a Messina

Monta la protesta contro il Ponte sullo Stretto e a farne le spese stavolta è stato l’ad della Società Stretto di Messina, Pietro Ciucci.

Ponte sullo Stretto, Ciucci contestato a Messina

Monta la protesta contro il Ponte sullo Stretto e a farne le spese stavolta è stato l’amministratore delegato della Società Stretto di Messina, Pietro Ciucci, contestato e fischiato al suo arrivo al Consiglio comunale di Messina, dove doveva presentare il progetto. All’inizio dell’audizione un centinaio di rappresentanti del ‘Comitato No Ponte’, che si trovavano nella tribuna dell’aula consiliare, hanno inveito contro di lui con slogan e fischi e facendo piovere rotoli di carta igienica, al grido di: “Lo Stretto non si tocca, lo difenderemo con la lotta”.

Monta la protesta contro il Ponte sullo Stretto e a farne le spese stavolta è stato l’ad della Società Stretto di Messina, Pietro Ciucci

E ancora: “Vergogna, buffone”. Tra i manifestanti anche l’ex sindaco Renato Accorinti: “Oggi ci saranno Ciucci e i rappresentanti delle multinazionali, loro fanno affari, non gliene frega niente dello Stretto di Messina. Quello che stanno facendo è un crimine contro l’ambiente”. “Dal punto di vista economico va rilevato – ha detto Gino Sturniolo, del Comitato no ponte – che la società Stretto di Messina è stata riaffidata a Ciucci, che in precedenza aveva fatto un piano finanziario che poi è saltato. E’ strano che si riaffidi la società a una persona che ha fallito, di fatto, tutte le previsioni economiche”.

Il presidente della commissione consiliare, Pippo Trischitta, ha dovuto momentaneamente sospendere l’audizione, poi ripresa nel pomeriggio. “Sappiamo benissimo che il piano espropri è in questo momento il tema più importante e delicato a cui dobbiamo dedicare il massimo dell’attenzione”, ha detto Ciucci, spiegando che verrà aperto uno sportello a Messina e uno a Villa San Giovanni “dove incontreremo le persone che vorranno venire a parlarci” e che la fase “vera e propria degli espropri avverrà soltanto dopo l’approvazione del Cipes e quando verrà dichiarata la pubblica utilità”.

I manifestanti: “No a un crimine contro l’Ambiente”

Per cui “non saranno le case i primi obiettivi di questa fase delicatissima, cercheremo di dare a tutti il tempo necessario e trovare un accordo con tutti che riguarda sia i valori che i tempi”, ha sottolineato l’ad. Proprio l’approvazione da parte del Cipes è “il punto di riferimento” per il ponte sullo Stretto, che arriverà dopo il completamento della valutazione di impatto ambientale e la conferenza dei servizi. “Il tempo previsto per legge per queste due fasi è di 90 giorni, se ognuno rispetta i tempi fissati per legge, a giugno è possibile avere la delibera del Cipes e a quel punto inizierà la fase realizzativa”, ha illustrato Ciucci.

“Il mio obiettivo è aprire i cantieri entro il 2024 dopo 53 anni”

“Il rischio sismico e il vento sono due temi che sono stati dibattuti da anni con ragionamenti continui. Il ponte per le sue caratteristiche resiste a terremoti con magnitudo superiore al settimo grado della scala Richter, per il vento il ponte ha un disegno alare costruito e immaginato proprio per considerare il vento e la velocità ad oltre 250 chilometri orari forse 300, ma la massima velocità del vento registrata sullo Stretto è stata di 100 chilometri orari ovviamente per brevi periodi”, ha spiegato Ciucci. “Il mio obiettivo è aprire i cantieri entro il 2024 dopo 53 anni”, ha assicurato il ministro Matteo Salvini.