Poste allarga la sua rete sui territori. E sceglie i sindaci come alleati. Il gruppo non lascerà le località periferiche senza presidi. Previsti più servizi e sportelli automatici

Poste riunisce a Roma oltre duemila sindaci dei piccoli Comuni

Un’iniziativa senza precedenti, che testimonia – come mai accaduto prima – quanto Poste italiane sia qualcosa di molto diverso da una comune impresa, per quanto strategica e partecipata dallo Stato. L’iniziativa di riunire ieri a Roma oltre duemila sindaci dei piccoli Comuni, in un tripudio di fasce tricolore, è servita a far partire un dialogo molto più diretto e permanente rispetto al passato, stabilendo una volta per tutte che il servizio postale non arretra dai territori, anche se questo può presentare costi proibitivi, ma si confronterà sempre di più con le esigenze specifiche delle realtà locali, comprese quelle con meno di 5 mila abitanti.

Un obiettivo non facile, sul quale in passato si è derogato, pur in presenza di una situazione più sostenibile, visto che le lettere consegnate in ogni angolo d’Italia erano solo pochi anni fa 15 miliardi, mentre adesso non si arriva a 2,5 miliardi. Come consentire al sistema di reggere e perfino di potenziarsi? Il management di Poste, pur concentrato sugli altri business di gruppo, a partire dalla raccolta del risparmio degli italiani e i pagamenti elettronici, non ha lasciato al suo destino il suo tradizionale settore “core” e insieme ai sindaci e al Governo ha presentato il suo piano per crescere insieme ai territori, compresi quelli più piccoli e periferici.

All’incontro di ieri alla Nuvola di Fuksas, all’Eur, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha inviato una accorata lettera di apprezzamento, mentre sono intervenuti personalmente il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, il Ministro dell’Interno e vice Presidente del Consiglio, Matteo Salvini, il Ministro per la Pubblica Amministrazione, Giulia Bongiorno e il vice Ministro dell’Economia e delle Finanze, Laura Castelli. All’evento, promosso in collaborazione con Anci e Uncem, hanno partecipato più di 100 fra parlamentari e autorità.

“L’incontro con i Sindaci d’Italia – ha detto l’Amministratore delegato di Poste, Matteo Del Fante – riafferma l’importanza strategica della presenza capillare di Poste Italiane sul territorio, con l’obiettivo di renderla ancora più efficace grazie alla collaborazione con le istituzioni e gli amministratori locali. Abbiamo pensato questa giornata – ha aggiunto rivolto alla platea – per parlare direttamente ai Sindaci e condividere con loro ciò che Poste Italiane realizzerà concretamente nei piccoli Comuni, con interventi tangibili. Da qui sono nati 10 impegni, a partire dal mantenimento di tutti gli Uffici Postali situati nei Comuni con meno di 5 mila abitanti”.

Tra tali impegni spiccano: il servizio di Tesoreria in collaborazione con Cdp; l’installazione di nuovi sportelli Atm; la fornitura di servizi presso la rete dei tabaccai e a domicilio tramite i portalettere nei 254 Comuni non serviti da un Ufficio Postale; nuovi investimenti per rafforzare la sicurezza dentro e fuori gli Uffici Postali; il servizio Poste WI-FI gratuito in tutti gli Uffici Postali dei piccoli Comuni; il potenziamento delle risorse degli Uffici Postali nei Comuni turistici; l’abbattimento delle barriere architettoniche negli Uffici Postali di oltre 1000 Comuni.

Nei loro interventi, il vice ministro Castelli e il ministro Bongiorno hanno dato la massima disponibilità del Governo a fornire servizi e a spingere la digitalizzazione diffusa nel Paese attraverso Poste. L’incontro ha segnato così l’avvio di un nuovo dialogo e di un confronto aperto che avvicina ancora di più Poste Italiane, i territori e le sue comunità; un percorso fatto di impegni reali, investimenti, nuovi servizi e opportunità concrete per la crescita economica e sociale del Paese.