Le Lettere

Poveri noi, altro che Putin

Tutti dicono che Putin è un bandito, ma prima lo lodavano come grande statista, e che la Russia è un paese povero, ma i miei amici che ci vivono stanno benissimo e non mancano di nulla. Non capisco.
Ennio Muti
via email

Gentile lettore, la gente si fa un’idea da ciò che apprende da stampa e tv, le quali fanno parte di un “cartello” finalizzato allo spaccio della disinformazione a vantaggio dei poteri forti. Il giornalista americano Tucker Carlson sintetizza così: “Laddove si vota, la prima cosa che i politici fanno è prendere il controllo di stampa e tv, perché la gente vota sulla base delle notizie che riceve”. Aggiungo che la Russia non è il regime poliziesco che viene dipinto in modo caricaturale (ne scrissi ne La Notizia del 15.6.22). Non è neanche un Paese povero. Il Pil è poco inferiore a quello italiano, ma se guardiamo al Pil-PPP (aggiustato per potere d’acquisto, un valore che indica il benessere effettivo della popolazione), è il quinto al mondo secondo la Banca Mondiale. La Germania è sesta, l’Italia 12esima. In Russia, come ovunque, esistono disparità socio-economiche, ma mai quanto negli Usa, dove città una volta floride come San Francisco, Philadelphia, New York, hanno accampamenti di migliaia di senzatetto a ridosso dei centri urbani. Tutto in Russia è più naturale, vivibile, a dimensione d’uomo. Anche in zone rurali o nella Siberia più sperduta la gente vive bene con poco, i prezzi sono abbordabili, lo Stato è presente con welfare e sanità pubblica, due voci su cui il vituperato Putin ha molto investito. E infatti l’aspettativa di vita cresce anno dopo anno, secondo tutte le statistiche.

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