Prandelli d’Italia, gli azzurri come i patrioti

di Marco Castoro

Prandelli d’Italia. Il ct ha detto che contro l’Uruguay vuole vincere per la Patria. Dopo lo shampoo ricevuto dalla Costa Rica, Cesarone chiama l’unità d’Italia, come Cavour e Garibaldi. Ammette che quella di oggi alle 18 è la partita più importante della sua carriera. Non a caso si affida al blocco Juve che in Italia ha dominato nelel ultime tre stagioni. Torna alla difesa a tre di Conte. E ripone le sue idee rivoluzionarie dentro la valigia.

Lo Stellone di Natal
A Natal piove. E Prandelli nella capanna non sarà certo il Bambinello ma di sicuro non vuole fare l’asinello e non vuole neanche che piova sul bagnato. Semmai spera nella cometa, nello stellone azzurro che spesso ci ha consentito di passare il turno per il rotto della cuffia. Si gioca ancora all’ora di pranzo (ora brasiliana, 18 italiane), ma questa volta le previsione meteo annunciano pioggia e quindi temperature più fresche. A Natal piove solo pochi giorni l’anno. Ma quando piove… scorrono torrenti. Ora l’ostacolo è il campo pesante. Che però non dovrebbe sfavorire gli azzurri, visto che l’Italia per passare il turno ha a disposizione due risultati.

Il cambio del modulo
Si è spesso detto che all’estero il modulo con la difesa a tre non dà frutti. Della Juve si è scritto che non va avanti in Champions League proprio per questa disposizione tattica. Eppure in questo Mondiale la difesa a tre è stata sdoganata. Dopo due partite anche Prandelli l’ha capito e con l’Uruguay si cambia. Manca De Rossi davanti alla difesa (salvo clamorosi recuperi dell’ultimo momento) per un infortunio a un polpaccio. Lo sostituisce Verratti che con Pirlo e Marchisio forma il centrocampo azzurro. Torna De Sciglio a sinistra e Darmian si sposta nella sua fascia, la destra. Dietro Bonucci, Barzagli e Chiellini. Davanti Immobile e Balotelli. Sulle due punte Prandelli aveva detto che non le vedeva assieme e invece ora pare sia stato fulminato sulla via di Damasco.

Ciro non strafare
Immobile ha una fame di fama. Quando nei minuti finali contro l’Inghilterra è entrato in campo sembrava volesse spaccare il mondo. Da solo si gettava contro gli avversari, smanioso come non mai di mettersi in mostra. Ciro è il capocannoniere del campionato e ora vuole coronare un sogno. Contro gli inglesi si è portato a casa il pallone della gara. Speriamo che contro l’Uruguay il pallone lo raccolga dentro la rete per esultare.

Se si esce è un fallimento
L’Uruguay ha un Suarez in grande spolvero. Da solo ha affondato l’Inghilterra. Poi c’è Cavani e diversi altri calciatori che giocano in Italia. La partita è un derby a tutti gli effetti. Se si perde si tratta di un flop clamoroso di Prandelli e degli azzurri. Pirlo fa bene a caricare l’ambiente: è una finale mondiale. Considerando che ci basta pure un pareggio si può sperare nello stellone. Dovremmo e dobbiamo farcela. Una volta superato il primo turno l’Italia si può sbloccare per poi darsi da fare nelle gare a eliminazione diretta. Prandelli dopo la sconfitta con la Costa Rica aveva detto due cose importanti. La prima che era fondamentale ritrovare energie fisiche e psichiche. La seconda che aveva capito le contromisure per superare le difficoltà. Ebbene sulla prima Prandelli ha detto che “I dati ci danno risultati molto buoni. L’Uruguay ha fatto la stessa nostra partita contro il Costarica come intensità e corsa e come noi ha perso. Noi abbiamo recuperato le energie fisiche e sono convinto che anche a livello nervoso siamo pronti”. Sulla seconda questione il ct ha cambiato il modulo e la formazione. Un attaccante in più e difesa a 3. Con due esterni di ruolo.

Olanda, tre su tre
La squadra di Van Gaal ha vinto tutte e tre le partite del girone. È la formazione che finora ha convinto di più: 5-1 alla Spagna, 3-2 all’Australia e 2-0 al Cile. I campioni del mondo della Spagna lasciano il Mondiale con un bel 3-0 all’Australia, la cenerentola sempre sconfitta.