Il pranzo vietato dei politici in Sardegna denunciato dalla consigliera M5s: la procura apre un’inchiesta

Un pranzo con almeno una ventina di persone è stato bloccato alcuni giorni fa in una struttura ricettiva termale di Sardara, nel sud Sardegna

Il pranzo vietato dei politici in Sardegna denunciato dalla consigliera M5s: la procura apre un’inchiesta

Un pranzo con almeno una ventina di persone è stato bloccato alcuni giorni fa in una struttura ricettiva termale di Sardara, nel sud Sardegna. Il blitz è stato condotto dai militari della Guardia di finanza della Tenenza di Sanluri. I militari entrati nel ristorante dell’hotel hanno sorpreso numerose persone – secondo indiscrezioni addirittura una quarantina, tra cui esponenti politici locali – mentre pranzavano.

Desirè Manca: il pranzo vietato dei politici in Sardegna denunciato dalla consigliera M5s

L’arrivo delle Fiamme gialle avrebbe innescato un fuggi fuggi generale. 19 le persone sorprese ancora a tavola nonostante le limitazioni imposte dalla zona arancione. Si sarebbero giustificati dicendo che si trovavano lì per motivi di lavoro. L’hotel è regolarmente aperto ma non può effettuare servizio di ristorazione al tavolo agli esterni). La Guardia di finanza ha avviato tutte le verifiche. Per loro scatteranno le multe per aver violato le norme entrate in vigore per frenare la diffusione. Analoga multa è scattata per il titolare della struttura.

Sul caso monta la polemica politica. Non ci sono conferme su chi avrebbe partecipato al banchetto, in tanti negano. Ma sia i 5 Stelle che i Progressisti hanno preso posizione criticando quanto successo. “Sarebbe una vergogna per l’intera isola, inaccettabile a fronte dei sacrifici fatti da tutti nell’ultimo anno”, attacca il gruppo dei Progressisti. E annuncia che presenterà un’interrogazione e “pretenderà che già nella giornata di martedì in Consiglio si chiarisca ogni minimo dubbio su questa vicenda indecorosa”.

Anche la consigliera regionale del M5s in Sardegna Desirè Manca, appreso dell’indagine condotta dalle Fiamme Gialle, ha presentato un’interrogazione urgente in Consiglio. Desirè Manca chiede al presidente Solinas “se sia a conoscenza della ragione del pranzo, i nomi dei partecipanti, e se non ritenga utile manifestare una netta presa di distanza stigmatizzando e ove possibile sanzionando le violazioni”. La Lega, partito di maggioranza, prende le distanze: “In una situazione delicata come quella che attualmente viviamo, con l’isola che si accinge ad essere relegata in zona rossa per due settimane, riteniamo quanto mai sconveniente che a infrangere le regole sia proprio chi dovrebbe dare il buon esempio”, afferma il capogruppo Dario Giagoni.

La procura di Cagliari apre un’inchiesta sul pranzo vietato dei politici in Sardegna

La Procura della Repubblica di Cagliari ha aperto un’inchiesta sul pranzo interrotto mercoledì scorso dalla Guardia di Finanza in un’hotel di Sardara, nel sud Sardegna, a cui stavano partecipando, nonostante i divieti previsti dalla zona arancione, diverse persone, tra cui – secondo indiscrezioni – esponenti politici locali e dirigenti regionali. La procuratrice Maria Alessandra Pelagatti ha chiesto una dettagliata informativa alle Fiamme Gialle di Cagliari, per poi decidere di proseguire assegnando a un magistrato un fascicolo in bianco a modello 45 o con già un’ipotesi di imputazione di reato formulata.

A darne notizia è il quotidiano L’Unione Sarda, che nei giorni scorsi aveva scritto del pranzo nel ristorante dell’hotel, organizzato nonostante le restrizioni della zona arancione, a cui avrebbero preso parte numerose persone, secondo indiscrezioni addirittura una quarantina, tra cui appunto amministratori locali e dirigenti di enti regionali. L’arrivo delle Fiamme gialle avrebbe dato vita a un fuggi fuggi generale. 19 le persone identificate dai finanzieri. Tra questi il comandante regionale della Forestale della Sardegna, che si sarebbero giustificate dicendo che si trovavano lì per motivi di lavoro. L’hotel è regolarmente aperto ma non può effettuare servizio di ristorazione al tavolo agli esterni. Per alcuni di questi sarebbe già in arrivo la multa da 400 euro, ma sull’intera vicenda la Procura ha deciso di volerci vedere chiaro.

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