Prescrizione, solo ora il Governo corre ai ripari

di Sergio Castelli

Ora che il danno è bello che fatto si corre ai ripari per metterci una pezza. Insomma, ancora una volta, come spesso accade dalle nostre parti, si parte alla ricerca della soluzione soltanto quando ci si rende conto di aver superato il limite. Così, con il reato prescritto dalla Cassazione, il day after del processo Eternit ha scatenato un vero tam-tam mediatico con una voce condivisa: “Rivedere la prescrizione”. E sull’onda della rivolta per il dissolversi dell’accusa di disastro ambientale il premier, Matteo Renzi, ha promesso: “Cambieremo il sistema del processo”. Un auspicio condiviso, almeno nelle dichiarazioni di intenti, da destra a sinistra. In attesa della prova dei fatti per mettere una toppa al buco. Anche se ci si poteva pensare prima. Perché l’imputato è colpevole, ma il reato è prescritto. Un finale possibile nel diritto italiano, ma non nel resto di tanti paesi civili.

RIFORMA DIMENTICATA
Eppure un disegno di riforma c’è. O ci sarebbe. Peccato che giace nei cassetti parlamentari bloccato dai partiti stessi, che oggi sull’onda lunga dell’indignazione per il dissolversi in una bolla di sapone di uno dei più grandi processi in questo ambito si dicono pronti a cambiare. Anche se finora, nei fatti, hanno dormito sonni tranquilli non inserendo la riforma, certamente, tra le priorità del comparto Giustizia. Alcuni emendamenti finalizzati a bloccare la prescrizione laddove ci sia una già condanna sono finiti nel dimenticatoio e così ogni anno in Italia è possibile che tanti colpevoli possano farla franca. Per questione di giorni o di poche ore.

LE ULTIME PROMESSE
“Non si può vivere con l’incubo della prescrizione, cambieremo le norme”, queste le parole del presidente del Consiglio, “Non può esistere una prescrizione che impedisce di dire cosa sia giusto o no. Bisogna fare più veloce: se sei colpevole sei colpevole, se innocente sei innocente. Non è che se passa il tempo si cancella qualcosa. Non è possibile su alcune vicende avere regole che col tempo fanno saltare la domanda di giustizia, perché ci sono dei dolori che non hanno tempo. Dobbiamo far sì che i processi siano più veloci e non ci sia modo di chiudere la partita più velocemente”. Dello stesso avviso anche Pietro Grasso, presidente del Senato: “La legge va cambiata al più presto, sono 15 anni che lo dico”. Tutti d’accordo, peccato che il problema venga a galla solo ora. E proprio per questo l’Associazione nazionale magistrati ha bacchettato il Governo: “I magistrati hanno sollevato da anni il problema”, ha ricordato il presidente dell’Anm, Rodolfo Sabelli, “La prescrizione va interamente riformata; non basta introdurre qualche caso di sospensione, come fa la bozza dell’esecutivo”. Un iter che dovrebbe ripartire la prossima settimana dalla Camera come annunciato dal ministro della Giustizia, Andrea Orlando.Posizione diversa arriva dall’Unione delle camere penali: “Occorre che l’istituto della prescrizione non venga stravolto. Accusare la prescrizione, in quanto istituto sostanziale, della fine infausta del processo Eternit significa attribuirne l’esito non alla patologia (l’irragionevole durata di quel processo) bensì al suo possibile rimedio”. Insomma far sparire la legge ex Cirielli, che regola la prescrizione, non sembra poi così semplice. Visto che resiste ormai dal 2005.