Pressing Ue sul Governo Meloni per la ratifica del Mes

Bruxelles spinge per l'Ok dell'Italia alla ratifica del Mes ma l'Esecutivo è spaccato. Tra una settimana Giorgetti è atteso all'Eurogruppo.

Pressing Ue sul Governo Meloni per la ratifica del Mes

Per il governo Meloni è tempo di prendere una decisione sul Mes. La discussione sulla ratifica del Meccanismo Europeo di Stabilità da parte del governo italiano, l’unico Paese dell’Unione a non averlo ancora fatto, secondo quanto riferiscono fonti dell’esecutivo di Bruxelles, sarà posta sul tavolo della riunione dell’Eurogruppo di lunedì prossimo.

Bruxelles spinge per l’Ok dell’Italia alla ratifica del Mes ma l’Esecutivo è spaccato. Tra una settimana Giorgetti è atteso all’Eurogruppo

“La ratifica è una prerogativa dei Parlamenti nazionali e dobbiamo rispettare questo processo”, ha evidenziato un funzionario dell’Ue, precisando, tuttavia, che “l’aspettativa” è che “l’accordo politico” raggiunto tra i rappresentanti dei governi “sia onorato”. “Ascolteremo attentamente come intenda procedere il governo italiano”, ha aggiunto lo stesso funzionario.

“Mi aspetto che il Mes faccia parte della discussione sull’unione bancaria. E’ chiaro che quando si parla di liquidità e di gestione della liquidità nell’Unione bancaria, è molto difficile discutere senza menzionare l’Srb (Single Resolution Board), il Fondo di risoluzione e il suo backstop, e questo fa parte della ratifica del Trattato del Mes. Quindi sì, mi aspetto che questo venga fuori e che il ministro delle Finanze italiano spieghi e chiarisca i suoi piani”, ha detto i funzionario Ue.

“La ratifica di trattati internazionali, come il trattato del Mes, è una prerogativa dei parlamenti nazionali e noi dobbiamo rispettare questo processo. Detto questo, però, quando si raggiunge un accordo politico tra i rappresentanti dei governi, ci si aspetta che questo rappresenti un impegno da parte dei Paesi e che venga rispettato dal governo e dai governi successivi. Pertanto, credo sia opportuno ascoltare con attenzione il piano del governo italiano per procedere in questo processo”, ha aggiunto la fonte.

“Quello che diciamo noi – aveva detto, in occasione dell’Ecofin informale di Stoccolma il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti – è che il Mes è una parte, non la sola, rispetto a diverse situazioni che sono ancora in discussione e su cui anche noi abbiamo le nostre richieste, ad esempio l’avviamento dell’unione bancaria. Quindi a nostro giudizio se si vuole fare qualcosa d’importante per mettere in sicurezza il sistema europeo dobbiamo considerare il Mes ma non solo. E questo il prima possibile”.

“Ma ci rendiamo conto che sono negoziati, trattative e posizioni – ha aggiunto l’esponente dell’Esecutivo italiano -purtroppo ormai consolidate nel tempo e che necessitano di essere in qualche modo smosse. Noi siamo parte costruttiva, come appunto ha detto Lindner che si pone in termini costruttivi, anche noi ci poniamo in termini costruttivi. E vogliamo costruire”.

E a chi gli ha fatto notare che i partner europei sostengono che i negoziati sull’unione bancaria non possono essere collegati alla ratifica del Mes, cioè di un accordo chiuso due anni fa, Giorgetti ha risposto: “È una posizione. Noi ne abbiamo un’altra. È chiaro che bisogna cominciare a discutere di tutto, a nostro giudizio. Questa è la nostra posizione”.