Primo Maggio di sangue. Alla vigilia della Festa dei lavoratori, muore un operaio colpito da una gru

Primo Maggio, vigilia di sangue: morto un altro operaio. Il M5S ha presentato un ddl per introdurre il reato di omicidio sul lavoro

Primo Maggio di sangue. Alla vigilia della Festa dei lavoratori, muore un operaio colpito da una gru

Un nuovo morto sul lavoro, a poche ore dalla Festa dei lavoratori. Aveva 69 anni, Ivo Bellotto, autotrasportatore di Fontanelle (Treviso) che questa mattina, a Fiume Veneto (Pordenone), è stato centrato alla testa dalle ‘forche’ della gru che egli stesso stava azionando.

“Non possiamo accettare lo stillicidio continuo delle morti, provocate da incurie, da imprudenze, da rischi che non si dovevano correre – la denuncia del capo dello Stato Sergio Mattarella – Mille morti sul lavoro in un anno rappresentano una tragedia inimmaginabile”.

Primo Maggio di sangue: una lunga scia di vittime

Nello scorso anno i morti sul lavoro sono stati 1.041. Una media di tre al giorno. Nei primi due mesi del 2024, secondo gli ultimi dati aggiornati dell’Inail, i morti sul lavoro sono stati 119, il 19% in più rispetto all’anno precedente.

Un bollettino di guerra che si aggiorna di continuo. Prima di Ivo, morto ieri, il 24 aprile sono morti altri due operai. E sempre ad aprile, il 9 aprile, abbiamo avuto la tragedia di Suviana: sette operai hanno perso la vita nell’esplosione della centrale idroelettrica di Bargi.

Morti sul lavoro: la proposta M5S

Anche per dire basta a questa mattanza il Movimento 5 Stelle ha presentato il suo disegno di legge – primo firmatario il senatore M5S Luca Pirondini – per introdurre il reato di ‘omicidio sul lavoro’. “Si tratta di un provvedimento fondamentale – ha spiegato la vicepresidente M5S del Senato Mariolina Castellone – per fermare la strage continua”.

Il testo, redatto “anche con la collaborazione di Usb”, l’Unione sindacale di base, “dovrebbe ottenere un sostegno trasversale – è l’auspicio di Castellone – perché tutte le forze politiche dovrebbero convenire sul fatto che questa emergenza vada fermata”.

“Ogni giorno tre persone vanno a lavorare e non tornano a casa: è insopportabile. Il nostro ddl lavora su due piloni fondamentali: uno è quello della prevenzione e della deterrenza, perché il primo obiettivo è far sì che non si muoia più sul lavoro o non ci si infortuni, e per raggiungerlo è necessario che le leggi che ci sono vengano rispettate. E in caso contrario, che ci sia un inasprimento delle pene. Non si può pensare che in nome del profitto si vada a risparmiare sul fronte della sicurezza sul lavoro”, ha detto Pirondini.

Morti sul lavoro: il No di Nordio alla proposta M5S

E’ stata presentata a Palazzo Madama anche la petizione “che ha raccolto finora circa 10.000 firme” e che si prefigge lo stesso risultato: introdurre il reato d’omicidio sul lavoro. La petizione ha come prima firmataria Emma Marrazzo, la madre di Luana D’Orazio, che ha perso la vita il 3 maggio di 3 anni fa sul lavoro.

Ma il ministro della Giustizia Carlo Nordio è contrario, come è contrario alla richiesta, sempre del M5S, di istituire una Procura nazionale per gli infortuni sul lavoro.