Nel giorno della quarta udienza preliminare per la sua richiesta di rinvio a giudizio per sequestro di persona per il ritardo nello sbarco dei migranti su nave Gregoretti nel luglio del 2019 ad Augusta, Matteo Salvini sottolinea di “non avere alzato mai il dito” contro il governo di cui faceva parte, perchè, sostiene, “nessuno di loro è colpevole non essendo stato commesso alcun reato”.
Sul palco dei testimoni, nell’aula bunker del carcere di Bicocca di Catania, hanno deposto la ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese, e l’allora vicepremier e responsabile della Farnesina, Luigi Di Maio. “Ho sentito una ricostruzione coerente e corretta dei fatti: quello che facevamo, lo decidevamo e lo festeggiavamo insieme col merito di avere svegliato l’Europa”, ha affermato il leader della Lega, anche se Di Maio ha ricordato che la responsabilità delle decisioni amministrative spettavano all’allora ministro dell’Interno e che il “M5s ha sensibilità diverse da quelle della Lega” sul tema.
Il legale della Lamorgese ha sostenuto che “il ministro Di Maio ha detto in aula che si apprendeva dei blocchi delle navi in mare dai tweet dell’ex ministro dell’Interno Salvini”. Di parere opposto l’avvocato e parlamentare leghista Giulia Buongiorno che sulla deposizione del ministro degli Esteri ha detto: “Il ministro ha confermato in aula che c’erano sistematiche riunioni dopo il no allo sbarco per decidere cosa fare sulla redistribuzione. Era la linea di governo che oggi è stata messa agli atti”.