Promozioni e poltronissime. Assalto al Teatro Lirico di Cagliari

Il Teatro lirico di Cagliari è scosso da una lotta intestina tra direzione e parte dei sindacati nonostante il suo Cda dovrà essere riformato tra 15 giorni.

Promozioni e poltronissime. Assalto al Teatro Lirico di Cagliari

Promozioni; gratifiche; premi. E nuove assunzioni. Dalle elezioni che hanno visto prevalere Alessandra Todde, enti e amministrazioni sarde assistono a una febbrile corsa alla nomina prima del grande spoil system annunciato dalla presidente (e voluto dai sardi col voto). Una rincorsa che non lascia immune il Comune di Cagliari. Anzi. Tra un paio di settimane, Paolo Truzzo non sarà più il sindaco del capoluogo, sostituito da un commissario scelto da Todde, che dovrà condurre la città al voto di giugno. E sono in molti a temere per il futuro prossimo. Ne è un esempio il Teatro lirico di Cagliari, dove per statuto il sindaco è anche il presidente della fondazione che lo guida e quindi presiede il Comitato di Indirizzo (Cdi) che lo gestisce. Teoricamente il Cdi attuale – a maggioranza favorevole a Truzzo – non dovrebbe avere problemi, visto che scadrà nel 2025.

Il Teatro lirico di Cagliari è scosso da una lotta intestina tra direzione e parte dei sindacati nonostante il suo Cda dovrà essere riformato tra 15 giorni

E, invece non è così, tanto che il teatro è scosso da una lotta intestina tra direzione e parte dei sindacati, che contestano un Cdi che si ostina a prendere decisioni e impegni, nonostante sappia che tra 15 giorni sarà riformato. Per raccontare quanto sta avvenendo serve una premessa: fino a oggi il Cdi era composto da una maggioranza che garantiva a Truzzo il controllo. Oltre al sindaco-presidente, gli altri consiglieri erano uno di nomina comunale, uno regionale, uno del Mibac (questo di area M5s) e un quinto espresso dagli altri consiglieri. Quattro a uno per Truzzo, quindi. Tuttavia il consigliere della Regione (che ogni anno finanzia il teatro con 8 milioni) l’avvocato Giuseppe Farris, a maggio 2023 si è dimesso e non è mai stato sostituito.

Ora, con l’arrivo di Todde, la maggioranza s’invertirà: perché il commissario/sindaco sarà scelto da lei, che indicherà anche un consigliere. Così, con il voto del consigliere M5s, Todde controllerà l’ente. Da qui le critiche del sindacato all’attivismo del Cdi. Ieri, per esempio, si è svolto un incontro tra la direzione e alcuni sindacati (Cgil, Uil e Fials) che all’ordine del giorno aveva “il perimetro occupazionale” (cioè assunzioni) e promozioni. Temi che per i sindacati (Cisl, Usb e LiberSind) che negli anni si sono scontrati con i vertici devono essere lasciati agli entranti.

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Al tavolo i ribelli non si sono presentati e il blitz è fallito. E hanno anche inviato una lettera di fuoco ai vertici del teatro, ai revisori contabili e all’Avvocatura distrettuale dello Stato. Nella loro missiva denunciano tra l’altro una serie di “compensi extracontrattuali, erogati in modo forfettizzato e con frequenza mensile o annuale, per espletare mansioni e ricoprire incarichi, in alcuni casi senza prevederne un termine temporale”, concessi, per gli scriventi, in modo discrezionale dalla direzione negli ultimi anni. L’ultimo caso risale al mese scorso.

Nella stessa lettera si enumerano una decina di casi: dal dipendente che prende 6000 euro “una tantum con la motivazione di gratificare l’impegno, la disponibilità e la dedizione profuse nello svolgimento delle proprie mansioni”; a quello che si è visto riconoscere “2.200 al mese, per 4 mesi, oltre il normale stipendio, per la redazione dei bandi di concorso”. Tutti benefit che non appaiono nella sezione Amministrazione Trasparente così come previsto dalle norme.

E che qualcosa non andasse nella gestione del teatro lo pensava anche la Procura della Repubblica di Cagliari, che l’anno scorso ha aperto un’inchiesta sui suoi vertici. Abuso d’ufficio, truffa e falso, i reati ipotizzati. Un clima esplosivo, sul quale Todde deve intervenire. Come conferma a La Notizia: “La giunta uscente dimostra di essere inadeguata anche negli ultimi giorni di funzione. Anziché attenersi agli atti di ordinaria amministrazione, continua a fare nomine di ogni tipo. Hanno avuto 5 anni per programmare e investire le risorse che avevano a disposizione, senza fare nulla, e ora si divertono a sistemare gli amici. Noi sardi abbiamo voluto il cambiamento anche per combattere tutto questo”.