Protestano i taxisti. E la destra soffia sulla rabbia sociale. C’è da tutelare economia e salute. Ma Salvini & C. aizzano le folle

Tra lavoratori disperati, da mesi alle prese con una crisi che si fa sempre più dura, e la necessità di frenare la seconda ondata del Covid, non essendo possibile alcuna ripresa economica se non viene tutelata la salute degli italiani, a fare danni continua ad esserci il virus dell’irresponsabilità. Senza fornire il minimo contributo per la gestione dell’economia e il salvataggio del sistema produttivo, le destre continuano infatti a soffiare sul fuoco, aizzando le folle per colpire il Governo. Lo fanno da mesi e hanno continuato a farlo ieri sfruttando le ansie dei tassisti scesi in piazza per urlare tutte le loro ansie trovandosi in situazioni sempre più difficili.

LA PROTESTA. Dopo la stretta impressa dall’ultimo Dpcm, ieri i tassisti hanno manifestato a Roma e nei principali centri italiani, incrociando le braccia dalle 6 alle 22. Uno sciopero nazionale proclamato dalle organizzazioni Claai, Usb Taxi, Tam, OrSA Taxi, Unimpresa, Federtaxi Cisal, Uritaxi, Ati Taxi, Ugl Taxi, Unione Tassisti Italiana, Satam e Associazione Tutela Legale Taxi. Una categoria in affanno, che in una nota congiunta inviata al Governo, alle Regioni e ai Comuni ha denunciato una “condizione insostenibile”, contestando gli aiuti economici definiti “insufficienti o inadeguati” e “l’assoluta inconsistenza di ogni attività di contrasto all’abusivismo”.

“Oggi sciopero Taxi, ci scusiamo con l’utenza, ma non abbiamo più nemmeno i soldi per il carburante”, è stato scritto in uno striscione srotolato presso la stazione Termini di Roma. Poi le proteste davanti al Ministero dell’economia e finanze e al Ministero dei trasporti. Sit-in si sono inoltre svolti in tutte le principali città. Un malessere davanti al quale devono essere fornite risposte utili, ma per le opposizioni è stata solo l’ennesima occasione per alimentare tensioni.

LE SPECULAZIONI. “Come Fratelli d’Italia esprimiamo la massima solidarietà ai tassisti, costretti a scendere in piazza a Milano e a scioperare per far sentire la propria voce”, ha dichiarato l’eurodeputato Carlo Fidanza. “Piena solidarietà alla protesta dei Taxi che oggi paralizza quello che resta del traporto nelle nostre città”, gli ha fatto eco il senatore azzurro Maurizio Gasparri, sostenendo che la crisi è stata “evidentemente sottovalutata e sicuramente mal gestita”. Ma il peggio arriva dai leader sovranisti, con Matteo Salvini, che torna al tormentone dei barconi: “Quasi 30mila sbarchi, oltre 12mila tunisini. Gli italiani in casa, bar, ristoranti e negozi chiusi. Porti e confini aperti a clandestini e finti richiedenti asilo che non fuggono da nessuna guerra. Questa è l’Italia di Conte, Pd e 5 Stelle”. E lo stesso fa Giorgia Meloni: “Non permetteremo che il governo continui a prendersi gioco degli imprenditori e dei commercianti in difficoltà”. Il viceministro dell’economia, la pentastellata Laura Castelli, ha intanto specificato che è stato dato il via libera agli aiuti.