Pugnalata al Pd sulla legge elettorale. La commissione affari costituzionali del Senato finisce ad Alfano, Guerini urla al “tradimento”

La legge elettorale dovrà passare al vaglio di Salvatore Torrisi, senatore di Ap, eletto presidente della commissione Affari costituzionali. Colpo al Pd.

Per il Partito democratico la strada è ora in salita. La legge elettorale dovrà passare al vaglio degli alfaniani di Alternativa popolare. Il nuovo presidente della commissione Affari costituzionali è Salvatore Torrisi di Ap, che ha ottenuto 16 voti contro gli 11 di Giorgio Pagliari, il candidato del Pd alla poltrona. Lo scacco ai dem è stato possibile grazie alla convergenza di Ap, Forza Italia, il Movimento democratico e progressista e il Movimento 5 Stelle. “È molto grave, un tradimento della corretta modalità di stare insieme, siamo preoccupati”, ha attaccato l’ex vicesegretario del Pd, Lorenzo Guerini. Altrettanto duro il giudizio di Andrea Marcucci, senatore renziano doc: “Oggi sono nate larghe intese in Senato per non fare la legge elettorale. Mdp, Forza Italia, M5S ed i centristi hanno eletto il loro presidente nella commissione affari costituzionali, con l’obiettivo di consegnare l’Italia al proporzionale”.

Per i fedelissimi di Matteo Renzi ci sono seri rischi per l’approvazione di una nuova legge elettorale. Una tesi bocciata dal senatore del movimento Idea, Gaetano Quagliarello: “Che ci azzecca mettere in relazione l’elezione del presidente della commissione Affari Costituzionali del Senato con la legge elettorale, che peraltro in prima lettura è di competenza della Camera?”. I 5 Stelle hanno però respinto al mittente l’accusa di “inciucio”. “Un terzo dei senatori di maggioranza (5 su 16) in Commissione Affari Costituzionali ha votato contro o non ha sostenuto il candidato presidente del Pd, il senatore Pagliari, impallinandolo. È questo il dato numerico e politico che emerge oggi”, hanno commentato i senatori pentastellati Giovanni Endrizzi e Vito Crimi.