Pure Cantone sfiducia la Bindi. C’è il salvagente per De Luca. Il presidente dell’Anticorruzione chiarisce: “Il governatore entra in carica, solo dopo sarà sospeso”

La cosiddetta questione “impresentabili”, a tre giorni dalle elezioni regionali, rischia di deflagrare in un tutti contro tutti: De Luca contro Bindi, Bindi contro il Pd, Cantone contro Bindi, Forza Italia contro Cantone e, per non farsi mancare nulla, Movimento 5 Stelle contro De Luca. Il sindaco di Salerno, eletto governatore in Campania nonostante fosse stato indicato dalla Commissione Antimafia come volto più illustre tra quelli che il codice di autoregolamentazione approvato lo scorso anno dai partiti definiva come impresentabili, ha sporto ufficialmente querela per diffamazione contro Rosy Bindi, come aveva preannunciato. E mentre Beppe Grillo dal blog invoca il ritorno al voto (“De Luca non potrà governare e verrà sospeso non appena ufficialmente eletto. Non potrà fare una giunta, neppure un atto amministrativo perché sarà già decaduto. La Campania sarà quindi paralizzata? Esiste solo una soluzione: ritornare subito al voto e impedire che De Luca si candidi nuovamente”), i parlamentari di M5S che fanno parte della Commissione Antimafia annunciano: “Denunceremo De Luca per minaccia a corpo politico dello Stato, la sua appare una minaccia para-mafiosa a un’istituzione rea di aver fatto solo il proprio dovere”. D’altra parte, forse un po’ a sorpresa, il presidente dell’Autorità Anticorruzione Raffaele Cantone contesta l’iniziativa di Rosy Bindi (“questa vicenda degli impresentabili è stato, per me, un grave passo falso, un errore istituzionale”) attirandosi gli strali del capogruppo forzista Renato Brunetta, che twitta al veleno : “Cantone dovrebbe essere il capo dell’Authority a garanzia di tutti. Ma fa il capo dell’Authority a garanzia di Matteo Renzi. E con eccesso di zelo politico…”. E contro la Bindi, oltre al suo stesso partito, si scaglia ora anche Sandra Lonardo, moglie di Clemente Mastella, anche lei rientrata nella “lista di proscrizione” dell’Antimafia, che a La Zanzara su Radio 24, dice che “in quanto a presentabilità batto la Bindi uno a dieci, è lei l’impresentabile. Non avrebbe mai dovuto fare una cosa del genere, perché ha calpestato i diritti costituzionali, ha calpestato la mia dignità”.

Il nodo, però, resta la posizione di Cantone che in serata è costretto a correre ai ripari. “Nessun attacco a Rosy Bindi e alla commissione Antimafia” ma “una critica sul codice etico e il suo utilizzo per stilare la cosiddetta lista dei candidati  impresentabili che ha finito per rappresentare un giudizio di tipo politico”, dice il presidente della commissione Anticorruzione,  spiegando la sua posizione espressa in una intervista a la Repubblica.  Segno evidente che il suo eccesso di zelo, definiamolo cosi, deve aver creato ben più di un imbarazzo a Palazzo Chigi, dovendo trovare la giusta soluzione per uscire dalla fase di stallo in cui è finito dopo il voto di domenica. Nel frattempo Vincenzo De  Luca è già al lavoro sulla giunta, mentre intorno continua a montare il dibattito sugli effetti della legge Severino. Il nuovo presidente della Regione Campania è deciso a rispettare quanto ha detto ai militanti e supporter in festa alla Stazione Marittima due giorni fa, quando il risultato delle regionali era ormai chiaro: “Cominceremo a lavorare subito, senza perdere un minuto di tempo”.