La data ora c’è. Ed è oggi. Quando nel pomeriggio i leader dei partiti di centrodestra si vedranno per fare il punto anche sulle Regionali, sebbene il vicepremier di Forza Italia Antonio Tajani insista che si parlerà soprattutto di autonomia.
Rispetto ai progressisti il centrodestra è in ritardo. Gli mancano ancora tre caselle importanti da riempire: Veneto, Campania e Puglia.
Nel Carroccio non si placa la faida tra leghisti ortodossi e Vannacci
Il tutto mentre nel Carroccio non si placa la faida dei leghisti ortodossi contro il tentativo di Roberto Vannacci di vannaccizzare la Lega. Dopo il proclama di “resistenza” del governatore lombardo Attilio Fontana, pronto a combattere i tentativi di “vannaccizzare” il partito, è arrivato l’aut aut del senatore Gian Marco Centinaio: “Vannacci inizi a rispettare le regole della Lega. Se non gli vanno bene, faccia il suo partito. Se invece dice di volerle cambiare, vuol dire che vuole puntare alla leadership e a me questo non sta bene”.
In campo scendono i governatori
E da ultimo ieri quello di un peso massimo come il governatore del Veneto, Luca Zaia. “Non c’è nessun effetto Vannacci. Vannacci deve fare il leghista perché è iscritto alla lega. Se non lo fa vuol dire che non è un leghista”, ha detto Zaia.
Vannacci “non è un problema. Penso che chiunque voglia contribuire alla Lega va bene, l’importante è contribuire alla Lega e quindi con un segretario che si chiama Matteo Salvini”, si è aggiunto il presidente del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga.
Salvini blinda Vannacci
Eppure in mattinata aveva provato a spegnere le polemiche lo stesso leader della Lega, Matteo Salvini, blindando di fatto l’europarlamentare. “Siamo troppo impegnati a lavorare, per dedicare tempo a polemiche o altro. Sindaci, governatori, ministri, parlamentari ed europarlamentari, ognuno con la testa al proprio ruolo e ai cittadini. Stiamo poi preparando una grande Pontida ‘25, domenica 21 settembre ci saranno migliaia di persone da tutta Italia, e sul palco tutti i big della Lega che, ognuno col proprio stile e la propria personalità, stanno facendo crescere il Movimento. Vannacci è un valore aggiunto, stiamo facendo e faremo un ottimo lavoro insieme”, ha detto il vicepremier.
Tensioni nella Lega Toscana
Ma intanto le tensioni interne per le liste delle regionali rivelano che un problema Vannacci c’è, eccome. Pare che dietro il ritiro della candidatura di Giovanni Galli in Toscana, come ha scritto la Repubblica, ci siano proprio Vannacci e anche Verdini. L’ex generale autore del Mondo al contrario è responsabile della campagna toscana. E’ lui a fare le liste in questa tornata, accanto a Salvini.
E da un’intesa tra i due è nata l’idea che ha fatto fuori Galli: il posto da capolista leghista nel collegio fiorentino che voleva l’ex portiere è stato prenotato per Tommaso Villa, vannacciano da qualche tempo ma soprattutto ex forzista vicinissimo da sempre alla famiglia di Denis Verdini, padre della compagna di Salvini, Francesca.
Da riempire le caselle di Veneto, Campania e Puglia. E già si pensa alla Lombardia
Il quadro è complesso, anche perché ancora manca l’accordo di coalizione per individuare i candidati governatori di Campania, Puglia e, soprattutto, Veneto. Per il Veneto comincia a farsi strada l’ipotesi che il nome possa essere quello del deputato e vicesegretario della Lega Alberto Stefani.
A lanciarlo è stato nei giorni scorsi Salvini. Se FdI cederà il Veneto, in cambio avrebbe la Lombardia. Secondo indiscrezioni, Fontana dovrebbe mollare con un anno di anticipo nel 2027, per uno scranno in Parlamento, e al suo posto si farebbe il nome dell’attuale numero uno di Coldiretti Ettore Prandini o dell’europarlamentare Carlo Fidanza.
Nelle altre regioni c’è la conferma degli uscenti Francesco Acquaroli (FdI) nelle Marche e Roberto Occhiuto (FI) in Calabria.
È decisa la corsa di Alessandro Tomasi (FdI) in Toscana. Per la Puglia circola il nome del deputato di FI Mauro D’Attis e per la Campania, rispetto all’ipotesi del viceministro di FdI Edmondo Cirielli, sembra più concreta quella di un profilo civico: Giosy Romano o il rettore Matteo Lorito.