Vladimir Putin tende una mano parziale all’Ucraina, accusando però Kiev di non essere realmente disposta a trattare. Il presidente russo, nella conferenza stampa di fine anno, si dice disponibile a negoziare basandosi sulle proposte del 2024.
Eppure, dice Putin, “la Russia non vede ancora la disponibilità di Kiev a discutere la questione territoriale”. Anche perché, secondo il leader del Cremlino, le truppe russe stanno continuando ad avanzare lungo l’intera linea di contatto, mentre gli ucraini si starebbero ritirando: “In tutte le direzioni il nemico si sta ritirando”, afferma.
Putin in pressing su Kiev
Secondo quanto riporta il presidente russo, l’iniziativa strategica sul fronte è ormai completamente in mano alle forze armate di Mosca, soprattutto dopo che gli ucraini sono stati “cacciati” dal territorio di Kursk. La responsabilità della mancata pace, per Putin, è da imputare a Kiev, che si rifiuterebbe di mettere fine al conflitto “in modo pacifico”.
Anche se qualche spiraglio c’è: “Tuttavia – dice Putin – vediamo, sentiamo e siamo a conoscenza di alcuni segnali, anche da parte del regime di Kiev, che indicano che è pronto a impegnarsi in una qualche forma di dialogo”. Dialogo che secondo Putin si può portare avanti “sulla base dei principio che ho delineato lo scorso giugno”, affrontando inoltre “le cause profonde che hanno portato a questa crisi”.
Il presidente russo lancia anche la solita stoccata al suo omologo ucraino, Volodymyr Zelensky, definito un “attore di talento”. Il riferimento è all’episodio di Kupyansk, la cittadina della regione di Kharkiv in cui Zelensky ha diffuso una foto per negare la conquista da parte della Russia. Foto di un obelisco con la scritta del nome della città. Ma, afferma Putin, “la stele si trova a circa un chilometro dalla città”.
Le minacce all’Ue
Non manca poi un nuovo avvertimento all’Ue, anche se il Consiglio europeo di questa notte ha bloccato l’uso degli asset russi congelati. Ma, avverte, Putin, un’operazione del genere sarebbe stata una “rapina” e a suo giudizio i leader Ue hanno fatto retromarcia perché “le conseguenze potevano essere davvero dure per i rapinatori”. “Non importa cosa rubino – aggiunge Putin – prima o poi dovranno restituirlo e, cosa più importante, andremo in tribunale per proteggere i nostri interessi”.