Vladimir Putin continua a puntare il dito contro l’Ucraina, non solo per l’inizio del conflitto, ma anche per lo stallo nelle trattative: “Si rifiutano di porre fine a questo conflitto pacificamente. Eppure vediamo alcuni segnali, anche da parte del regime di Kiev, che indicano la loro disponibilità a impegnarsi in una qualche forma di dialogo. L’unica cosa che voglio dire e che abbiamo sempre detto è che siamo pronti e disposti a porre fine a questo conflitto in modo pacifico, ma sulla base dei principi che ho delineato davanti al ministero degli Esteri russo ed eliminando le cause profonde che hanno portato a questa crisi”, ha dichiarato.
Putin: “La palla è nelle mani di Kiev e dell’Europa”
E dunque “La palla è interamente nel campo dei nostri avversari occidentali, in primo luogo i leader del regime di Kiev e i loro sostenitori europei” a cui però non resta che prendere o lasciare. A partire dalle questioni territoriali su cui Mosca non intende cedere. Il governo ucraino “deve rendersi legittimo e questo è impossibile senza elezioni”, afferma ancora lo zar, aggiungendo che la Russia è pronta a prendere in considerazione l’interruzione degli attacchi in profondità in Ucraina nel giorno delle elezioni.
Putin ha poi affermato che “la Russia risponderà sicuramente” agli attacchi ucraini alle petroliere russe nel Mar Nero, che hanno l’unico effetto “di aumentare i premi assicurativi”. E ha detto che attualmente “nella zona per operazioni militari speciali si trovano circa 700 mila militari russi”. Le dichiarazioni secondo cui la Russia avrebbe intenzione di attaccare l’Occidente “servono a creare un’immagine di Mosca come nemica”, ha spiegato ancora il presidente russo. “I politici occidentali hanno creato la situazione attuale con le proprie mani e continuano a peggiorarla. Parlano costantemente di prepararsi alla guerra con la Russia – ha osservato Putin – Che assurdità è questa?”.