Effetto domino sul Qatargate. Indaga pure l’Antifrode Ue

Qatargate tra diritti negati e mazzette, dopo l’inchiesta belga è arrivata pure l’ora delle sparate di infantino

Dopo gli 007 e i pm belgi, sul Qatargate indagano pure l’Eurojust e l’ufficio antifrode europeo (Olaf). Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, l’inchiesta sulle mazzette pagate dal governo di Doha e dal Marocco non è affatto conclusa e sembra destinata ad allargarsi.

Del resto sono arrivate le prime confessioni da parte degli arrestati e in particolare da Francesco Giorgi, marito di Eva Kaili ed ex assistente dell’allora eurodeputato Antonio Panzeri, che messo sotto torchio ha vuotato il sacco. Un interrogatorio durato dieci ore in cui l’uomo si è addossato tutte le colpe, sostenendo che la compagna non sapesse nulla dei soldi, e facendo nomi e cognomi di altri europarlamentari coinvolti e su cui ora i pm cercano riscontri.

Proprio per questo la Procura federale belga è convinta che il sistema che si è infiltrato nell’Europarlamento potrebbe essere “molto ampio” e che il deus ex machina è l’italiano Panzeri.

Fifa… nel pallone

A provarlo è quanto si legge nel mandato di arresto notificato alla moglie Maria Colleoni e alla figlia Silvia Panzeri, entrambe finite ai domiciliari, secondo cui l’uomo “sembra aver sviluppato e animato” una “vasta organizzazione fraudolenta” i cui “atti criminali” avrebbero avuto una “natura complessa, organizzata e ripetitiva”. Proprio per questo, per scoprire la rete di fiancheggiatori, si sta guardando alle persone che in qualche modo sono a lui vicine.

Una di queste sarebbe Andrea Cozzolino, eurodeputato Pd che non risulta indagato e che ieri ha spiegato: “Mi sento nel frullatore. E ci sono finito soltanto perché Francesco Giorgi ha detto di avere un sospetto su di me”. Identico dubbio che i pm sembrano nutrire anche nei confronti dell’eurodeputata di origine italiana, Maria Arena, che risulta vicina a Panzeri ma che non è indagata. Insomma appare evidente come questa storia sembra destinata a riservare novità. In attesa di sviluppi, l’attenzione di tutti è su come ha avuto origine l’inchiesta.

A dare una possibile spiegazione è l’eurodeputato socialista, Juan Fernando López Aguilar, che sibillino racconta: “Non si può escludere che tutto possa essersi originato da un informatore interno al Parlamento stesso. Quanto sta accadendo non può essere un caso”. Un’inchiesta che l’Olaf, l’ufficio antifrode dell’Ue, “sta seguendo molto da vicino, in linea con la sua esperienza investigativa e la sua competenza analitica” visto che “il mandato dell’Olaf comprende indagini amministrative su gravi comportamenti scorretti, compresa la corruzione, da parte di funzionari o membri delle istituzioni e degli organi dell’Ue”.

Per questo, spiega Olaf “siamo in contatto con le autorità belghe sulla questione”. Insomma un caos che sta scandalizzando il mondo intero ad eccezione, a quanto pare, del solo presidente della Fifa, Gianni Infantino. Il vertice del mondo del pallone ieri ha spiazzato tutti sostenendo che questo evento sportivo è “il migliore Mondiale di sempre”.

“Dobbiamo aspettare l’ultimo atto, ma già si può parlare davvero di un grande successo: credo che bisognerà ricordarsi di tutto questo e tenerlo in mente. Sono venute qui in Qatar persone da tutto il mondo, l’atmosfera è stata fantastica. Il mondo intero ha scoperto il mondo arabo e ha capito che i pregiudizi che c’erano non avevano ragione di essere” ha spiegato Infantino.

Poi, come se non bastasse, parlando delle morti sul lavoro nei cantieri per costruire gli stadi ha detto di credere “che ogni vittima sul lavoro sia una tragedia per tutti”, per questo “e per il rispetto della verità è necesasrio essere molto precisi quando si tratta questo argomento” perché “la differenza tra le cifre comunicate, 3 vittime contro le 400, è troppo stridente”. In ultimo, parlando di diritti umani calpestati in Qatar, ha tagliato corto: “Ognuno di noi ha i suoi problemi, ma deve potersi godere lo spettacolo senza pensare ad altro”.

Parole a cui ha controbattuto Amnesty International spiegando che “sempre più gente non è disposta a godersi le partite e ad esultare per i gol quando il prezzo è 6.500 lavoratori migranti morti” ed è “inutile che Infantino sminuisca dicendo che viene prima il divertimento e poi la vita, prima i gol e poi i diritti, perché a questa cosa non ci crede ormai più nessuno”.

Insomma se sarà davvero il miglior Mondiale della storia, come sostiene Infantino, è tutto da dimostrare mentre è già sicuro che questo evento verrà ricordato per gli strafalcioni comunicativi del leader Fifa e per le ormai tristemente note vicende che nulla hanno a che fare coil calcio e i suoi valori. DMR