Quelle perle di saggezza di Laura Boldrini. Piccolo florilegio degli ultimi interventi del presidente della Camera

di Vittorio Pezzuto

Lo storico armistizio pattuito controvoglia tra Pd e Pdl ha momentaneamente interrotto la Guerra dei Vent’anni che ha devastato la politica italiana. Ma i due eserciti non hanno certo smobilitato e ancora troppo alto si leva sui giornali il clangore delle armi incrociate dalle reciproche retrovie: polemiche astiose, ripicche, botta e risposta, ambizioni personali non soddisfatte che sfociano in stucchevoli sortite quotidiane. Di tutto questo chiacchiericcio resterà ben poco nella storia del nostro Paese. Molto meglio prestare ascolto alle figure istituzionali più eminenti, quelle che con il loro autorevole pensiero tracciano la via verso il futuro e che da sole riescono a imprimere un tono indelebile un’intera legislatura. Laura Boldrini è senz’altro tra queste. Il presidente della Camera benissimo ha deciso di farsi circondare da sette occhiuti agenti della Divisione crimini informatici che giorno e notte vigilano affinché i tanti teppisti del web non ne deturpino il profilo di statista. Condividendo questo suo sacrosanto proposito, abbiamo pertanto deciso di riproporre i distillati di saggezza che ha voluto copiosamente elargirci negli ultimi quindici giorni.

Frasi consegnate alla Storia
«Mi aspetto che il governo Letta dia risposte concrete ai bisogni dei cittadini italiani». «La domanda di cambiamento che si è espressa nelle recenti elezioni è stata prepotente ed esige risposte convincenti». «Per proteggere le donne dalla violenza bisogna rilanciare l’occupazione femminile». «La crisi esaspera gli animi e fa saltare i rapporti di coppia tra uomo e donna». «Lasciare la scuola compromette il vostro futuro, significa segnare il proprio destino. Con l’istruzione si può andare avanti nella vita». «La Rai è una di quelle aziende che hanno fatto l’Italia». «Napoli è una bellissima città e ne dovete essere consapevoli. E’ una grande capitale del Mediterraneo, una città piena di storia e di tante parti del mondo». «In Italia c’è un problema di povertà. A mio avviso è un’emergenza». «La democrazia non ci è arrivata per caso: c’è chi ha rischiato la vita per consegnarci questo dono. E questo dono va custodito». «La presenza a Roma dei quartieri generali di tre importanti agenzie dell’Onu è motivo di orgoglio per la città e per l’Italia intera». «Vorrei che fosse restituita un’immagine veritiera della donna che oggi è considerata plastica, mentre noi donne non siamo così». «Lo Stato deve riuscire a rilanciare l’occupazione giovanile, diversamente i giovani si perdono, molti vanno all’estero, altri cadono nelle mani della criminalità, altri ancora smettono di cercare lavoro». «La colpa degli scandali è dei politici ma anche dei cittadini che li hanno tollerati, anche loro hanno le proprie responsabilità». «Abbiamo bisogno di più solidarietà e non meno solidarietà tra gli Stati e all’interno di essi, e di più solidarietà tra le generazioni». «Dobbiamo fare in modo che i cittadini italiani non si disamorino dell’Europa individuandola come una matrigna». «Anche voi giornalisti, insieme agli insegnanti siete un presidio di legalità. E la legalità si afferma anche attraverso l’informazione libera. Svolgete, tanto più se precari, un ruolo essenziale per la democrazia e spesso siete anche sono sotto scacco. Quindi mi sento di dirvi di non mollare».
Noi non molliamo, presidente Boldrini. E anche lei non si abbatta se i contemporanei sembrano non comprendere appieno la portata innovativa del suo pensiero: sappia che verrà senz’altro rivalutata dagli storici. Piuttosto ci scusiamo per non essere riusciti a reperire traccia del cordoglio che avrà senz’altro espresso per la recente scomparsa di Massimo Catalano, noto filosofo di “Quelli della notte” e suo principale ispiratore.