Stop alle querele temerarie, Fico riapre il dibattito. Il presidente della Camera sollecita l’intervento del Parlamento a difesa dell’informazione

"Ritengo che debba tornare centrale il dibattito sulle querele temerarie, su cui il Parlamento ha lavorato e su cui è importante raggiungere un esito"

Stop alle querele temerarie, Fico riapre il dibattito. Il presidente della Camera sollecita l’intervento del Parlamento a difesa dell’informazione

“Ritengo che debba tornare centrale il dibattito sulle querele temerarie, su cui il Parlamento ha lavorato e su cui è importante raggiungere un esito”. A dichiararlo, battendo nuovamente su un tema che rappresenta una forte limitazione alla libertà di stampa in Italia e che porta di fatto all’intimidazione di numerosi giornalisti, ieri è stato il presidente della Camera dei deputati, Roberto Fico, augurando buon lavoro agli organizzatori della tavola rotonda Unesco-Ossigeno, che avrà luogo oggi a Siracusa, sul tema “Giustizia e libertà di stampa: come fermare l’impunità per chi commette reati contro i giornalisti”.

Il disegno di legge sulle querele temerarie (leggi l’articolo), presentato dal senatore pentastellato Primo Di Nicola, è del resto da tempo impantanato a Palazzo Madama. “è assolutamente inaccettabile che i giornalisti continuino ad essere l’obiettivo di un numero crescente di minacce e intimidazioni – ha sottolineato Fico – e che i crimini commessi nei loro confronti rimangano molto spesso impuniti. Dobbiamo però avere coscienza dei problemi che riguardano anche il nostro Paese”.

Per il presidente della Camera deve dunque tornare centrale il dibattito sulle querele temerarie. “Difendere la stampa – ha concluso Fico – significa garantire le condizioni migliori per svolgere il proprio lavoro senza essere oggetto di vere e proprie intimidazioni, quali sono appunto le querele bavaglio. è un dovere morale e civile per le Istituzioni difendere e supportare un’informazione responsabile, che non si faccia mai intimidire”.