Quotidiano con truffa, condannata “Rinascita”. Per avere più fondi pubblici dichiarate finte vendite a ditte delle pulizie

Per ottenere denaro da Palazzo Chigi avrebbe dichiarato falsamente di vendere un alto numero di copie, facendo passare come società incaricate della distribuzione quelle che erano nulla più che ditte di pulizie. Accusata di un raggiro ai danni di Palazzo Chigi sui fondi per l’editoria, la cooperativa editrice Rinascita, che editava l’omonimo giornale, un tempo organo della sinistra e con la stessa coop trasformato in una testata con posizioni negazioniste e neonaziste,  è stata ora condannata dalla Corte dei Conti del Lazio a risarcire 5,5 milioni di euro.

Una condanna emessa a carico della cooperativa e dell’allora presidente del CdA appunto per illecita percezione e utilizzo di contributi statali per l’editoria. Secondo i giudici contabili, la cooperativa avrebbe presentato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri documenti e attestazioni false relativi a rapporti economici con soggetti che dovevano curare la diffusione della testata, al fine di dimostrare di aver raggiunto il requisito minimo per ottenere il contributo, rappresentato da una diffusione pari al 25% della tiratura complessiva.

E in tal modo, ad avviso della Procura contabile, l’azienda avrebbe incassato illecitamente, tra il 2007 e il 2010, oltre 7 milioni di euro. Evidenziando che tali contributi devono essere soggetti a “stringenti e non negoziabili criteri”, i giudici hanno ritenuto l’accusa fondata, ma rivisto l’importo contestato, condannando la coop e l’ex presidente del Consiglio di amministrazione a risarcire 5,5 milioni di euro.